Viaggio ufficiale in Mongolia
Una settimana fa sono tornata da un viaggio ufficiale in Mongolia, durante il quale – oltre agli incontri ufficiali – ho avuto l’opportunità di intervenire alla Women’s Leadership international conference (trovate qui il mio discorso). La parità di genere è un tema centrale in Svizzera come all’estero, e le occasione di scambio di opinioni ed idee con altre donne e uomini sono necessarie per poterla raggiungere. Donne che in Mongolia hanno fortemente voluto ed ottenuto una legge contro la violenza di genere, come testimonia un centro di accoglienza per le donne vittime della violenza di genere sostenuto anche dalla Divisione svizzera alla cooperazione (DSC). Così come durante la mia visita ufficiale in Ruanda e Mozambico, anche in Mongolia ho avuto l’opportunità di vistare i progetti sostenuti dalla cooperazione svizzera nonché una scuola per bambini provenienti da famiglie vulnerabili nella provincia di Uvs, struttura resa possibile grazie all’ONG ticinese “la mensa e il gregge”. In tutte queste visite ho apprezzato il contributo del nostro paese, la professionalità delle collaboratrici e dei collaboratori della DSC e dei progetti, nonché la collaborazione con le autorità locali. Un grazie particolare va a a Gabriella Spirli, responsabile della DSC in Mongolia, che ha dato un contributo importante allo sviluppo e alla sostenibilità di diversi progetti di cooperazione in Mongolia.La necessità di diminuire l’inquinamento e salvaguardare l’ambiente fanno parte delle priorità d’intervento della DSC, che con successo sta portando avanti dei progetti per il risanamento energetico e per contrastare il degrado del territorio e la perdita di vegetazione, vitale per una popolazione che nelle regioni al di fuori della capitale vive principalmente di pastorizia. La capitale della Mongolia, Ulan Bator, è una delle città più inquinate al mondo per via dell’utilizzo di carbone durante i rigidi inverni per gli impianti di riscaldamento, ai quali si aggiunge l’utilizzo di altri rifiuti tra le fasce più povere che vivono nella capitale. Una situazione che causa gravi malattie respiratorie alla popolazione e colpisce in maniera preoccupante i bambini. Temi trasversali che – accanto a progetti volti a favorire la formazione professionale, a riconoscere e garantire il lavoro delle persone attive in miniere artigianali – sono certamente centrali per permettere uno sviluppo sostenibile e affrontare in questo paese come nel resto del mondo sfide globali quali il cambiamento climatico. Il lavoro della cooperazione svizzera è importante in Mongolia come in molte altre parti del mondo per lo sviluppo e il sostegno alle popolazioni dei paesi più poveri, ma è anche importante per il nostro paese, che ci permette di essere un attore riconosciuto sullo scacchiere internazionale. Di questo aspetto ho parlato recentemente in un’intervista con Alliance Sud, che trovate qui.
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