Viaggio presidenziale in Ruanda e Mozambico
Due settimane fa sono tornata dal mio viaggio ufficiale, accompagnata da una delegazione parlamentare, in Ruanda e Mozambico. Ho scelto di visitare questi due paesi per vedere da vicino i progetti della cooperazione svizzera allo sviluppo, che svolgono un ruolo molto importante in entrambi i paesi. La politica svizzera allo sviluppo, la promozione della pace e la difesa dei diritti umani devono infatti rimanere tra le priorità della politica svizzera! In entrambi i paesi le donne sono determinanti per il loro sviluppo. Benché il Ruanda sia il paese al mondo con più donne in parlamento e ciò che ha permesso il varo di leggi per combattere la violenza nei confronti delle donne e dare loro più diritti, le donne sono comunque ancora spesso vittime di violenze sessuali. È stato quindi importante poter visitare un progetto di aiuto alle vittime di violenza e vedere il ruolo centrale che le donne svolgono all’interno delle comunità. Il 7 aprile, congiuntamente alla Segretaria di Stato Pascale Baeriswyl, ho rappresentato la Svizzera alle commemorazioni per il 25 anni del genocidio. È stato un momento molto intenso di solidarietà nei confronti delle vittime di questi terribili crimini. Conoscere la storia e quanto avvenuto negli anni novanta in Ruanda è oggi più che mai importante anche perché, purtroppo, ancora oggi in molte parti del mondo assistiamo a gravi violazioni dei diritti umani che colpiscono delle minoranze etniche.
Il Mozambico è uno dei paesi più poveri al mondo, che recentemente è stato devastato dal ciclone Idai: ciò che ha reso ancora più precaria la situazione e le condizioni di vita nelle zone più colpite. Un grazie va quindi al corpo svizzero di aIuto umanitario che è intervenuto subito. Ho avuto l’onore di partecipare al loro congresso annuale a Berna il 29 marzo (trovate qui il mio discorso), quindi poco prima di partire per l’Africa. Il tema centrale del congresso era l’acqua. L’acqua è un bene che noi consideriamo ovvio, quasi scontato. I cambiamenti climatici che colpiscono il nord come il sud del mondo mostrano in maniera ancora più evidente come questo bene sia tutt’altro che ovvio e vada preservato. Il carattere e le conseguenze sempre più globali delle crisi – pensiamo ai fenomeni migratori- interessano il sud come il nord del mondo, i paesi in via di sviluppo come quelli cosiddetti “sviluppati”. In Mozambico ho potuto vedere da vicino l’importanza di progetti di cooperazione per garantire un approvvigionamento e durevole dell’acqua, così come anche in Ruanda sia importante garantire un buon sistema sanitario di base, accessibile alla popolazione. Come ho potuto dire in occasione della giornata mondiale contro la Malaria (trovi qui il discorso), la lotta alla malaria come a molte altre malattie e strettamente legata allo sviluppo sociale, economico ed ambientale di un paese al rafforzamento del sistema sanitario. Come Svizzera, paese nel quale sono attive molte ONG, possiamo e dobbiamo continuare a contribuire in maniera efficace alla lotta alla povertà e al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione più in difficoltà, così come previsto dall’Agenda 2030 e dagli obiettivi di sviluppo sostenibile: la solidarietà e la lotta alle disuguaglianze sono valori importanti sui quali non si può retrocedere.
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