“Per un’economia verde” un Sì necessario e attuabile

“Per un’economia verde” un Sì necessario e attuabile

Ve la ricordate l’iniziativa di Rothenthurm?  Nel 1987 l’iniziativa popolare è stata approvata a sorpresa dal popolo svizzero, impedendo in tal modo che l’esercito realizzasse una piazza d’armi nella pianura palustre di Rothenthurm, e ha introdotto nella Costituzione federale che «le paludi e i paesaggi palustri di particolare bellezza e importanza nazionale sono protetti». Anche per chi come me, aveva poco più di 20 anni allora, è stata una vittoria importante che è riuscita nonostante l’opposizione dell’establishment e degli ambienti economici e ha permesso così di migliorare la protezione del nostro territorio. Importante, così come lo sono stati – per ricordarne alcuni tra i più significativi – nel 1990 il voto a favore dell’iniziativa per una moratoria nella costruzione di centrali nucleari e nel 1994 il voto per la protezione della regione alpina dal traffico di transito. Fra pochi giorni saremo chiamati a votare un’altra proposta da inserire nella Costituzione volta a proteggere l’ambiente e a garantire un futuro sostenibile al nostro paese. Si tratta dell’iniziativa “per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse (economia verde)”, che chiede che la Svizzera entro il 2050 gestisca in modo sostenibile le risorse naturali. Un obiettivo necessario e attuabile, grazie al quale si concretizzerà l’esigenza di ridurre rapidamente il consumo di risorse naturali.

Se l’iniziativa sarà accettata dal popolo domenica prossima, fra 30 anni saranno in pochi a dire che era un’idea irrealizzabile, come invece fa oggi chi vi si oppone. Grazie ad essa la montagna di rifiuti prodotti in Svizzera e l’enorme spreco alimentare saranno ridotti. Grazie allo sviluppo di nuovo tecnologie nell’ambito, ad esempio, del riciclaggio e delle energie alternative si creeranno nuovi posti di lavoro ad alto valore aggiunto. E soprattutto ci saremo mossi per ridurre il nostro impatto ambientale qui e all’estero, e avremo salvaguardato le risorse naturali per le prossime generazioni. Utopia? Non credo, perché come ci ricorda la nota giornalista Naomi Klein nel suo ultimo libro “una rivoluzione ci salverà”, dedicato proprio al futuro del pianeta e dell’impellente necessità di creare un movimento per salvaguardare il pianeta, “se permetteremo la crescita delle temperature, non dovremo fare i conti solo con un clima estremo, ma anche con un mondo più estremo”. Grazie a persone coraggiose che negli anni ottanta e novanta hanno portato avanti proposte allora giudicate irrealizzabili, oggi abbiamo una migliore, seppur non perfetta, protezione delle zone paludose e abbiamo evitato la costruzione di nuove centrali nucleari (il prossimo passo è certamente quello di uscire dal nucleare). Oggi come allora i più gentili ci definiscono sognatori. I sogni fan sempre paura a chi non vuole perdere i propri privilegi – soprattutto se possono diventare realtà! Votare sì all’iniziativa “per un’economia verde” vuol dire vedere la realtà di oggi e incamminarci sulla via di uno sviluppo sostenibile per guardare con coraggio e serenità al futuro.

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