votazioni – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch Benvenuti, Herzlich Willkommen, Bienvenue Mon, 06 Sep 2021 14:02:04 +0000 it-IT hourly 1 https://marinacarobbio.ch/wp-content/uploads/sites/4/2017/05/cropped-logo-PS-32x32.png votazioni – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch 32 32 Sì al formulario ufficiale: un freno agli aumenti ingiustificati delle pigioni https://marinacarobbio.ch/2021/09/06/si-al-formulario-ufficiale-un-freno-agli-aumenti-ingiustificati-delle-pigioni/ https://marinacarobbio.ch/2021/09/06/si-al-formulario-ufficiale-un-freno-agli-aumenti-ingiustificati-delle-pigioni/#respond Mon, 06 Sep 2021 14:01:14 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4917   L’Associazione Svizzera Inquilini – Sezione della Svizzera Italiana (ASI-SSI) si batte a tutela dei diritti degli inquilini e promuove un mercato dell’alloggio consapevole e...

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L’Associazione Svizzera Inquilini – Sezione della Svizzera Italiana (ASI-SSI) si batte a tutela dei diritti degli inquilini e promuove un mercato dell’alloggio consapevole e giusto. Proprio a questo fine, è stata presentata con successo nel 2018 l’iniziativa popolare “NO alle pigioni abusive, SÌ alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione”, lanciata dall’ASI-SSI e sostenuta da molte altre associazioni. Come si evince dal titolo, l’iniziativa popolare chiede l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione che permetterà al futuro inquilino di sapere la pigione versata dal suo predecessore, l’ammontare degli eventuali aumenti e le motivazioni. La trasparenza potrà essere garantita così come il diritto a contestare la pigione iniziale. Questo non gioverà unicamente agli inquilini, il formulario permetterà ai locatori- se necessario- di aumentare la pigione su basi lecite.

Il mercato dell’alloggio è sotto i riflettori da molto tempo in Ticino, spesso si parla dell’alto tasso di alloggi sfitti. Anche le preoccupazioni legate al costante aumento delle pigioni sono molte. Constatiamo tuttavia, anche a causa della pandemia, che molte famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese. Sentiamo citare spesso dell’aumento dei premi di cassa malati, ed è lecito farlo, ma non possiamo però dimenticarci dell’altra spesa fissa alla quale destiniamo una grande parte del reddito: l’affitto. L’introduzione del formulario ufficiale permetterebbe di mettere un freno agli aumenti immotivati e ingiustificati delle pigioni con un effetto calmiere sul mercato dell’alloggio. Essendo a conoscenza della pigione versata dal precedente inquilino, il nuovo locatario potrebbe contestare la nuova pigione in caso di abusività. Inoltre, essendo fin da subito trasparenti, locatore e inquilino non potranno che instaurare un rapporto di fiducia.

Appare chiaro e ragionevole voler essere a conoscenza della pigione versata dall’inquilino precedente prima di stipulare un contratto di locazione per, se necessario, contestare la pigione iniziale. Il buon senso ce lo suggerisce. Perché allora è necessaria un’iniziativa popolare per permettere che una domanda lecita e sensata possa trovare risposta? Il Codice delle obbligazioni prevede che l’inquilino possa chiedere questa informazione ma, per contro, non prevede l’obbligo di fornirla. Nel caso non la riceva, e non avendo nessuno strumento per far valere questo diritto, cade il presupposto per poter contestare la pigione iniziale.

I Cantoni di Basilea Città, Ginevra, Neuchâtel, Vaud, Zugo e Zurigo dispongono già del formulario ufficiale ad inizio locazione, mentre il Canton Lucerna ha accettato lo scorso autunno di introdurlo nel caso di penuria. Non sono stati riscontrati problemi legati all’aumento della burocrazia. Al contrario, i rapporti fra inquilini e locatori sono migliorati.

Votiamo SÌ all’iniziativa “NO alle pigioni abusive, SÌ alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione” perché anche in Ticino il mercato dell’alloggio sia più favorevole a tutte e a tutti.

Articolo apparso su la Regione il 03 settembre 2021

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Distribuzione della ricchezza: dire SÌ è importante https://marinacarobbio.ch/2021/08/29/distribuzione-della-ricchezza-dire-si-e-importante/ https://marinacarobbio.ch/2021/08/29/distribuzione-della-ricchezza-dire-si-e-importante/#respond Sun, 29 Aug 2021 15:51:07 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4893   La distribuzione della ricchezza è un tema sempre di grande attualità, sia a livello internazionale, sia a livello svizzero. Nel 2019 Oxfam stimava che...

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La distribuzione della ricchezza è un tema sempre di grande attualità, sia a livello internazionale, sia a livello svizzero. Nel 2019 Oxfam stimava che i 2.153 miliardari nel mondo detenevano più ricchezza dei 4,6 miliardi di persone che costituiscono il 60% circa della popolazione globale. Nel nostro Paese oltre il 40% del capitale complessivo è detenuto dall’1% della popolazione. Eppure il benessere è il risultato degli sforzi di tutte e tutti coloro che lavorano in Svizzera.

La pandemia ha reso più visibili le fragilità del nostro sistema economico. Le immagini delle numerose persone in fila a Ginevra per ottenere un sacchetto contenente alimenti del valore di 20 franchi hanno fatto il giro del mondo. Il «New York Times» intitolava così il suo articolo al riguardo: «Una fila lunga un miglio per il cibo gratis a Ginevra, una delle città più ricche del mondo»; una delle città più ricche – aggiungo io – in una delle nazioni più benestanti. Non basta scandalizzarsi per queste immagini, bensì dobbiamo agire per fare in modo che la nostra società sia più equa e più giusta.

Un contributo importante per raggiungere questo fine può essere dato alle urne il prossimo 26 settembre, quando voteremo sull’iniziativa della Gioventù socialista denominata «99%». L’iniziativa prevede di sgravare i salari e tassare equamente il capitale, al fine di ridistribuire al 99% della popolazione circa 10 miliardi di franchi provenienti da quell’1% della popolazione, i cosiddetti super-ricchi. Non si tratta di fare regali; l’iniziativa è chiara a questo proposito: mira ad aumentare ragionevolmente le imposte per i più ricchi in modo da sgravare, appunto, i redditi bassi e medi.

In un momento storico nel quale anche a livello internazionale si intraprendono passi importanti in ambito fiscale – penso all’accordo del G7 di introdurre un’aliquota minima del 15% e di tassare i profitti delle multinazionali nei Paesi in cui operano – la Svizzera potrebbe rappresentare un esempio virtuoso.

Sul tema della fiscalità si è mosso recentemente anche il PLR ticinese con l’inopportuna proposta di sgravare fiscalmente i redditi alti affinché le persone facoltose rimangano o decidano di stabilirsi in Ticino. È davvero necessario? Qualcuno ha considerato le cifre reali? Nell’ultimo decennio c’è stato un chiaro aumento di residenti in Ticino con un patrimonio netto di oltre 10 milioni di franchi.

Una proposta profondamente sbagliata quella del PLR, che non tiene conto delle difficoltà di chi fatica ad arrivare alla fine del mese. Anziché favorire una migliore ridistribuzione della ricchezza, sottrarrà risorse all’ente pubblico, in un momento di difficoltà sociali ed economiche. Il dibattito sulla fiscalità è lanciato, ma lo è soprattutto grazie all’iniziativa 99%, che vuole una tassazione più equa come strumento contro le disuguaglianze! Il 26 settembre cogliamo l’occasione per dire sì. Vogliamo una Svizzera più giusta e solidale.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino il 27 agosto 2021

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Abbiamo bisogno di più solidarietà! – Newsletter https://marinacarobbio.ch/2021/06/30/abbiamo-bisogno-di-piu-solidarieta-newsletter/ https://marinacarobbio.ch/2021/06/30/abbiamo-bisogno-di-piu-solidarieta-newsletter/#respond Wed, 30 Jun 2021 06:32:16 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4874 Buongiorno, il 18 giugno è terminata la sessione delle Camere federali. I temi trattati sono stati numerosi. Ho preparato una sintesi di alcuni temi discussi dalle Camere federali che...

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Buongiorno,

il 18 giugno è terminata la sessione delle Camere federali. I temi trattati sono stati numerosi. Ho preparato una sintesi di alcuni temi discussi dalle Camere federali che ho seguito da vicino. Ancora una volta spiccano la riforma dell’AVS21 e l’iniziativa per cure infermieristiche forti, che il comitato d’iniziativa ha deciso di portare al voto popolare. Il Consiglio degli Stati ha pure approvato un mio postulato per una Piena partecipazione alla vita politica e pubblica delle persone con disabilità intellettiva. Sono molto contenta di questo primo passo verso una società più inclusiva.

Inizia l’estate, ma la politica non si ferma. Il 26 settembre il popolo svizzero sarà chiamato a votare sul matrimonio per tutt*. Il 27 giugno è stata lanciata la campagna per il Sì dopo che è riuscito il referendum contro la decisione del parlamento di aprire il matrimonio alle coppie dello stesso sesso e fare così un passo importante verso l‘uguaglianza tra coppie omosessuali/bisessuali e coppie eterosessuali in Svizzera.

Voteremo anche sull’iniziativa popolare della GISO, nota come iniziativa del 99% che prevede di sgravare i salari e tassare equamente il capitale, al fine di ridistribuire meglio la ricchezza proveniente dall’1% dei super ricchi al 99% della popolazione. Leggi qui il mio intervento in parlamento a favore dell’iniziativa.

Referendum contro l’abolizione della tassa di bollo

Il PSS è contrario a elargire ulteriori privilegi “gratuiti” alle gradi imprese! Durante la sessione estiva delle camere federali, la maggioranza borghese del parlamento ha dato seguito alla prima parte del progetto volto ad abolire gradualmente la tassa di bollo. Per questa ragione, il Partito Socialista Svizzero ha lanciato il referendum contro la soppressione della tassa d’emissione sul capitale proprio, che fa parte del progetto volto ad abolire gradualmente la tassa di bollo. L’abolizione dell’imposta di bollo rappresenta infatti solo la punta dell’iceberg. Ulteriori privilegi fiscali per le grandi imprese e i ricchi sono già in programma. Non siamo ancora usciti dalla crisi economica (e nemmeno sanitaria) causata dalla pandemia di coronavirus che già si vorrebbero “regalare” miliardi al settore finanziario e alle grandi imprese a scapito di politiche sociali che gioverebbero all’insieme della popolazione. Non si tratta di briciole, nella sua totalità l’abolizione completa della tassa di bollo creerebbe un buco di 2,2 miliardi di franchi nelle casse dello Stato ogni anno, con la prima tappa mancheranno 250 milioni di franchi all’anno. Non sarebbero le Piccole medie imprese (PMI) a guadagnare dall’abolizione della tassa di bollo, bensì le grandi aziende che già contabilizzano utili importanti tutti gli anni.
La popolazione ha bisogno di politiche sociali di rilancio dell’economia e di alleggerimento dei costi “fissi” della vita, come ad esempio i premi cassa malati (tema che tornerà di stretta attualità in autunno quando finalmente si dovrebbe iniziare a discutere della nostra iniziativa popolare per limitare i premi al 10% del reddito). È irragionevole e provocatorio, a fronte di tutte le persone che faticano ad arrivare alla fine del mese, sgravare ulteriormente la finanza e le grandi imprese. Assieme possiamo fermare questo ulteriore regalo a settori dell’economia che non ne hanno certamente bisogno. Abbiamo bisogno di uno Stato solidale!
Scarica qui i formulari per firmare il referendum.
Per ulteriori informazioni puoi cliccare qui.  

Vi ringrazio per seguirmi sempre nella mia attività, per le vostre opinioni e i vostri consigli e vi auguro una bella estate.

Cari saluti,
Marina

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Sì al congedo paternità No a più deduzioni per i figli https://marinacarobbio.ch/2020/07/29/si-al-congedo-paternita-no-a-piu-deduzioni-per-i-figli/ https://marinacarobbio.ch/2020/07/29/si-al-congedo-paternita-no-a-piu-deduzioni-per-i-figli/#respond Wed, 29 Jul 2020 19:51:19 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4538 Senza contromisure, i ceti medio e medio-basso sono quelli che pagheranno maggiormente le conseguenze della crisi sociale ed economica a seguito della pandemia. Queste persone...

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Senza contromisure, i ceti medio e medio-basso sono quelli che pagheranno maggiormente le conseguenze della crisi sociale ed economica a seguito della pandemia. Queste persone necessitano di aiuti concreti per contrastare l’erosione del reddito disponibile di molte economie domestiche. È quindi necessario agire sui costi fissi quali i premi di cassa malati e gli affitti. Inoltre, dal momento che il divario salariale complessivo tra donne e uomini è ancora considerevole, è indispensabile realizzare finalmente l’effettiva parità salariale e tutte quelle misure che permettono la conciliabilità tra famiglia e lavoro. Solo così sarà possibile garantire a molte più donne la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro percependo salari dignitosi e non assumendo impieghi precari. Affinché la cura dei figli non dissuada le coppie, di solito le mamme, dall’esercitare un’attività professionale, le strutture di assistenza all’infanzia devono essere sufficienti e con costi accessibili.

Il 27 settembre il popolo svizzero sarà chiamato a esprimersi su due oggetti inerenti alla politica familiare. Da un lato, il congedo paternità di due settimane, assolutamente urgente e necessario e che deve essere visto come un primo passo verso un congedo parentale. Dall’altro, la revisione della legge sull’Imposta federale diretta per aumentare le deduzioni fiscali per i figli; che di sostegno alla famiglia ha solo il nome. Dietro questa proposta di legge si nascondono in realtà sgravi fiscali a favore di chi meno ne ha bisogno. La maggioranza del Parlamento ha infatti deciso di aumentare le deduzioni per i figli nell’ambito dell’Imposta federale diretta, passando da 6.500 franchi a 10.000 franchi per figlio. Ciò che apparentemente può sembrare una buona cosa in realtà è un vero e proprio imbroglio fiscale a spese del ceto medio: se una coppia con due figli e un reddito lordo di 500.000 franchi risparmierà 910 franchi all’anno, una coppia sempre con due figli e un reddito lordo di 110.000 franchi non risparmierà nulla. Inoltre, oltre il 40% delle coppie con figli non paga l’Imposta federale diretta e quindi non avrà nessun beneficio, mentre quasi esclusivamente le famiglie con un reddito elevato, che rappresentano solo il 6% di tutte le economie domestiche, beneficeranno di questa nuova deduzione per i figli. I costi in più a causa di questa operazione sono 370 milioni di franchi, che mancheranno nelle casse della Confederazione e dei Cantoni per attuare una vera e propria politica a favore della classe media e medio-bassa.

In Svizzera più di mezzo milione delle lavoratrici e dei lavoratori, cioè il 10% della forza lavoro, guadagna meno di 4.200 franchi. In Ticino questa percentuale è ancora maggiore. Inoltre la metà delle donne riceve uno stipendio mensile lordo inferiore a 4.330 franchi al mese, mentre un quarto di tutte le donne riceve addirittura poco meno di 2.600 franchi al mese. Dal momento che molte donne lavorano a tempo parziale, il loro reddito è ancora significativamente più basso. Per contrastare l’erosione del reddito e per una politica familiare degna di questo nome ci vogliono non solo la volontà politica ma anche le risorse finanziarie necessarie a sostenere strutture per conciliare famiglia e lavoro, ridurre le rette degli asili nido e aumentare gli aiuti alla riduzione dei premi di cassa malati. Ecco perché diminuire le entrate di Confederazione e Cantoni con sgravi a favore dei più benestanti è sbagliato e per nulla lungimirante. Se attuata, questa politica porterebbe alla riduzione dei mezzi a disposizione per politiche sociali e andrebbe a colpire proprio coloro che dovrebbero invece essere maggiormente sostenuti. Il popolo svizzero avrà la possibilità di dire la sua e fare un passo concreto per la politica familiare votando sì al congedo parentale e no a sgravi fiscali iniqui.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino il 29 luglio 2020

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Due NO per i nostri diritti – Newsletter https://marinacarobbio.ch/2018/11/02/due-no-per-i-nostri-diritti-newsletter/ https://marinacarobbio.ch/2018/11/02/due-no-per-i-nostri-diritti-newsletter/#comments Fri, 02 Nov 2018 14:45:52 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=3044 Buongiorno, Trovate in questa newsletter informazioni sulla mia attività politica. Buona lettura!     Due NO per salvaguardare i diritti! Ciò che accomuna le votazioni...

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Buongiorno,

Trovate in questa newsletter informazioni sulla mia attività politica. Buona lettura!
 

 

Due NO per salvaguardare i diritti!

Ciò che accomuna le votazioni del prossimo 25 novembre prossimo è la messa in discussione dei diritti dei cittadini e delle cittadine, dando più poteri ad organismi esterni come le assicurazioni private o diminuendo le possibilità di far valere i loro diritti alla corte europea dei diritti umani. Trovate qui un breve testo in cui spiego perché votare NO a queste due pericolose iniziative.

Soprattutto nel caso dell’iniziativa per l’autodeterminazione dell’UDC e della Lega il risultato rischia di essere estremamente tirato. Ogni voto conta per difendere i diritti umani e la CEDU: vota NO e convinci i tuoi amici a fare lo stesso! Trovi qui maggiori informazioni sull’iniziativa.

 

 

Aumento dei premi: così non va!

Ogni anno è la stessa notizia: i premi di cassa malati aumentano ancora una volta. Questa volta gli aumenti medi sono del 1.2% in Svizzera, del 2.5% in Ticino, addirittura 4% per la categoria adulti. Sempre più economie domestiche, famiglie del ceto medio in primis, fanno fatica a pagare questa spesa crescente. A ciò si aggiunge che la maggioranza borghese nella commissione della sicurezza sociale e della sanità ha  deciso di aumentare le franchigie minime a 500.- franchi e di introdurre dei contratti capestro che obbligano chi sceglie modelli alternativi a non più poter cambiare il tipo di contratto per tre anni. Basta! Non staremo a guardare passivamente l’ennesimo aumento: bisogna agire su due fronti. Da una parte bisogna diminuire a breve termine il peso finanziario che i premi hanno sul budget delle economie domestiche, aumentando i sussidi e limitando i premi al massimo del 10% del reddito disponibile. A tal proposito presenteremo nei prossimi mesi un’iniziativa federale. Secondariamente bisogna contenere i costi, combattendo per esempio la dannosa concorrenza tra gli ospedali oppure regolamentando il settore ambulatoriale.

Per dire basta a una medicina a due velocità, scenderemo in piazza sabato 17 novembre alle ore 16.00 a Bellinzona così come in altre località svizzere. Trovate qui l’evento facebook.

Trovate a questo link il dibattito di “60 minuti” al quale ho partecipato sul tema. Buona visione!

 

Resoconto sessione autunnale

Il sole cala dietro le alpi, una mongolfiera attraversa il cielo: ecco la vista dalla terrazza di palazzo federale l’ultimo giorno della sessione federale. Sono state tre settimane impegnative, con molte decisioni importanti, come la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS. Dopo il NO popolare nel febbraio 2017 alla “riforma fiscale delle imprese 3”,  il Parlamento  ha elaborato una nuova proposta, con l’obiettivo di abolire gli statuti speciali per le holding, dei privilegi fiscali vietati a livello internazionale. La riforma è composta da due parti: una parte fiscale e una legata all’AVS. Nella parte fiscale la maggioranza borghese ha introdotto una serie di nuovi privilegi fiscali, che faranno mancare importanti entrate allo Stato e aumenteranno la dannosa concorrenza fiscale. Dall’altra parte la componente dell’AVS garantisce ulteriori due miliardi annui all’AVS, pagate per metà dai datori di lavoro e in modo proporzionale al proprio reddito. L’AVS, il pilastro più solidale ed equo nel nostro sistema sociale, viene rafforzato. Il fatto che la riforma contenga dei punti negativi e altri positivi, nonché l’unione di due temi in un unico voto popolare in caso di referendum (già annunciato) sia poco democratico, mi hanno spinto ad astenermi durante il voto in Parlamento. La legge è passata ed è in corso un referendum è quindi probabile che andrà al voto popolare l’anno prossimo .
Approvata (per poco! UDC, Lega e PLR contrari) la mozione di Martin Landolt che vuole trasferire la competenza di definire i criteri per le esportazioni di armi dall’amministrazione e dal Consiglio federale al Parlamento. Sarà quindi in futuro possibile fare referendum contro decisioni come la vergognosa proposta di esportare armi in paesi in guerra civile. Prima vittoria, ora speriamo che anche gli Stati seguano la decisione del Consiglio nazionale. Che sia necessaria una politica più restrittiva in materi d’esportazione d’armi lo mostrano anche i recenti coinvolgimenti di ditte svizzere nelle esportazioni di componenti in Arabia Saudita. che a sua volta utilizza in conflitti civili come accade nello Yemen, dove la guerra e l’abbandono da parte della comunità internazionale sta causando migliaia di vittime civili.

La manifestazione per la parità salariale di qualche settimana fa, che ha visto la partecipazione di 20’000 persone, ha portato i suoi frutti: la nuova legge sulla parità è stata approvata in Consiglio nazionale! La versione finale è stata annacquata molto rispetto alla proposta iniziale di Sommaruga, limitando i controlli salariali alle imprese con oltre 100 impiegati e rinunciando a sanzioni in caso di infrazioni. Un passo in avanti, piccolo, ma comunque in avanti. Continuiamo così e soprattutto mettiamo al centro dell’agenda politica il tema della politica di genere e della lotta alle discriminazione legate al sesso! Per raggiungere questi obiettivi infatti, collettivi di donne, sindacati e partiti di sinistra stanno lavorando per uno sciopero delle donne il 14 giugno 2019.

 

 

Trovate più informazioni sulla mia attività politica sulla mia pagina web. Potete anche seguirmi sulla mia pagina facebook, il mio canale twitter o il mio profilo instagram. Contattatemi pure, volentieri rispondo alle vostre domande o raccolgo le vostre idee.

Grazie per la vostra attenzione e il vostro sostegno!

Vi auguro un buon week-end!

Marina Carobbio

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Il 25 novembre saremo chiamati a votare su due temi molto importanti. Ci dovremo infatti esprimere sull’iniziativa dell’UDC, detta sull’autodeterminazione che è un’iniziativa contro i diritti umani. Essa mira infatti a rimettere in questione l’adesione della Svizzera alla Convenzione Europea dei Diritti Umani, la CEDU. Concretamente un ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo perderebbe tutto il suo senso poiché le decisioni della Corte che sarebbero contrarie al diritto svizzero non verrebbero applicate. Ogni persona residente in Svizzera si vedrebbe così privata della protezione che offre attualmente la CEDU dalle violazioni dei diritti umani. Eppure la corte e la Convenzione europea dei diritti umani sono state determinanti per molte decisioni prese in Svizzera, quali il diritto di voto alle donne o il riconoscimento delle vittime dell’amianto. Il diritto internazionale protegge i piccoli paesi come la Svizzera dalle politiche di potere delle grandi potenze mondiali. Diciamo No all’iniziativa sull’autodeterminazione che vuole indebolire le fondamenta della democrazia svizzera ed emarginare il nostro paese dal punto di vista economico e della politica estera.

Il secondo oggetto riguarda la revisione della legge per la sorveglianza degli assicurati e delle assicurate, che darà agli spioni privati delle assicurazioni competenze più estese di quelle del Servizio delle attività informative o della polizia. Se accettata, questa legge permetterà alle assicurazioni sociali di decidere ampie misure di sorveglianza senza richiedere l’autorizzazione di un giudice. A differenza della polizia potranno fotografare o filmare dalla strada le persone sul loro balcone, nel loro giardino e addirittura nel loro appartamento senza autorizzazione di un giudice. Solo per l’utilizzo della strumentazione tecnica per localizzare gli assicurati occorrerà un’autorizzazione del giudice e in tal caso i detective potranno addirittura fare uso di droni o di localizzatori satellitari. Mentre non si lotta a sufficienza contro l’evasione fiscale, ecco che la nuova base legale sulla sorveglianza mette uno contro l’altro i cittadini e le persone a cui serve assistenza vengono esposte al sospetto generale, avvilite e sminuite. Votiamo No alla revisione della legge per la sorveglianza degli assicurati e delle assicurate.

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