politica finanziaria – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch Benvenuti, Herzlich Willkommen, Bienvenue Tue, 05 Oct 2021 16:14:29 +0000 it-IT hourly 1 https://marinacarobbio.ch/wp-content/uploads/sites/4/2017/05/cropped-logo-PS-32x32.png politica finanziaria – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch 32 32 Pandora paper. C’è urgenza d’agire per contrastare l’evasione fiscale basate sulle pratiche offshore https://marinacarobbio.ch/2021/10/05/pandora-paper-ce-urgenza-dagire-per-contrastare-levasione-fiscale-basate-sulle-pratiche-offshore/ https://marinacarobbio.ch/2021/10/05/pandora-paper-ce-urgenza-dagire-per-contrastare-levasione-fiscale-basate-sulle-pratiche-offshore/#respond Tue, 05 Oct 2021 16:13:35 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4948   Nel quadro della modifica della Legge sul riciclaggio di denaro, approvata dal Parlamento nella primavera 2021 (oggetto 19.044), la maggioranza borghese è riuscita a...

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Nel quadro della modifica della Legge sul riciclaggio di denaro, approvata dal Parlamento nella primavera 2021 (oggetto 19.044), la maggioranza borghese è riuscita a impedire che avvocati e consulenti siano subordinati alla suddetta Legge. Il GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale) aveva già raccomandato alla Svizzera nel 2005 di assoggettare queste categorie alla legislazione. Si tratterebbe, secondo il GAFI, di una norma atta a limitare il riciclaggio di denaro che è già stata adottata a livello internazionale. Lo stesso Consigliere federale Ueli Maurer aveva sottolineato in primavera la necessità per la Svizzera di rispettare gli standard del GAFI.

Attualmente, sono questi stessi avvocati e consulenti, non assoggettati alla Legge, che si trovano al centro dello scandalo dei “Pandora Papers”[1]giocando un ruolo decisivo nel permettere ai ricchi di usare le società offshore[2](società extraterritoriali) a loro vantaggio e operando negli attuali meccanismi di evasione fiscale e di riciclaggio del denaro. Nella maggior parte dei casi, le persone fanno ricorso alle società offshore per nascondere le loro risorse finanziarie, ad esempio dalle autorità fiscali e finanziarie. Il Fondo Monetario Internazionale, indicava in un articolo del 2019 che i paradisi fiscali costano ai governi di tutto il mondo fino a 600 miliardi di dollari in tasse perse ogni anno.[3]

A seguito di quanto emerso dalle inchieste giornalistiche, il Partito Socialista svizzero ha deciso di presentare – tramite il suo gruppo parlamentare – un’iniziativa parlamentareper rimediare al più presto a questa scappatoia che danneggia l’insieme della popolazione svizzera; e non solo. A beneficiarne invece sono pochi.

In particolare, le vittime dell’evasione fiscale sono:

  1. i contribuenti onesti;
  2. Le aziende che sono estromesse dal mercato a causa della corruzione;
  3. i residenti di Paesi poveri dove lo Stato non può finanziare i servizi pubblici di base;
  4. le vittime del crimine organizzato.

Le proposte sono state presentate ieri ai media. L’iniziativa parlamentare sarà sottoposta alla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale. È importante non perdere altro tempo e rispettare gli standard internazionali. Il riciclaggio e i paradisi fiscali danneggiano infatti la totalità della società.

Il Partito Socialista non può tollerare che la Svizzera rimanga al centro dei meccanismi finanziari globali offshore. Oltre a depositare la suddetta iniziativa parlamentare, nella prossima sessione invernale (29 novembre – 17 dicembre 2021) i rappresentanti eletti del PS presenteranno altre iniziative contro il riciclaggio del denaro e l’evasione fiscale attraverso società offshore.

Di seguito il contenuto delle tre iniziative principali:

  1. aggiungere la confisca dei beni ottenuti illegalmente al diritto penale. Questo permetterà di registrare meglio i beni ottenuti attraverso il riciclaggio di denaro (art. 70e 72CP, vedi Pa. Carlo Sommaruga 11.422 Confisca penale degli averi dei potentati);
  2. abbassare la soglia per gli obblighi di diligenza e di documentazione nel commercio dell’oro (Commercianti di metalli preziosi) (secondo la minoranza Hurni sull’art. 8a cpv. 4bis LRD nella sessione primaverile 2021 del Consiglio nazionale, vedi qui, p. 2);
  3. creare un registro centrale pubblico dei titolari effettivi, vedi Susanne Leutenegger Oberholzer 17.4251 Paradise Papers. Persone giuridiche e trust. Un registro per rendere trasparenti gli aventi economicamente diritto.

 

[1]I “Pandora Papers” sono parte di un’inchiesta svolta dal Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ) nella quale sono resi noti i contenuti di 11,9 millio ni di documenti fiscali e finanziari. Questi documenti svelano come politici e personaggi pubblici di tutto il mondo sfruttino le società offshore per trasferire nei paradisi fiscali un totale stimato dalle ICIJ di 32 miliardi di dollari. Si tratta di denaro che non è tassato nei Paesi dove risiedono i titolari dei conti offshore.

[2]Si tratta di enti che hanno stabilito la propria sede legale in uno Stato estero dove la tassazione può essere molto vantaggiosa (Paradisi fiscali). Queste imprese conducono la propria attività al di fuori del territorio dove sono registrate.

[3]Shaxton Nicholas, Tackling Tax Havens, in Finance & Development, September 2019.

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Intervento al congresso PS: siamo la vostra voce! https://marinacarobbio.ch/2019/01/21/intervento-al-congresso-ps-siamo-la-vostra-voce/ https://marinacarobbio.ch/2019/01/21/intervento-al-congresso-ps-siamo-la-vostra-voce/#respond Mon, 21 Jan 2019 06:09:44 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=3744 Trovate qui sotto l’intervento che ho potuto tenere al congresso elettorale del Partito Socialista, che ha ratificato la lista dei candidati e delle candidate al...

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Trovate qui sotto l’intervento che ho potuto tenere al congresso elettorale del Partito Socialista, che ha ratificato la lista dei candidati e delle candidate al Gran Consiglio: 46 donne, 34 giovani, 15 ultra sessantenni. Una lista rappresentativa, dinamica e forte!

“Cari politici se voi fareste il vostro lavoro noi oggi saremmo a scuola”

Così hanno scritto i giovani venerdì scorso sul manifesto di una delle imponenti manifestazioni che hanno avuto luogo in diverse città svizzere e in molte altre parti del mondo. Giovani che hanno scioperato da scuola per chiedere delle misure per fronteggiare il cambiamento climatico. Come dar loro torto?  Le conseguenze del riscaldamento climatico sono davanti agli occhi di tutti. Ghiacciai che si sciolgono, terre sempre più aride, desertificazioni, incendi. Catastrofi naturali che generano sfollati e migrazioni. Ciononostante e in barba agli accordi internazionali presi per ridurre le emissioni inquinanti, le misure concrete avviate finora sono insufficienti, in Svizzera e altrove. Al Consiglio nazionale la revisione della legge sul C02, necessaria per rispondere ai cosiddetti obiettivi di Parigi, è in stallo.E’ giunto il momento di agire con urgenza per salvare il nostro ambiente, di abbandonare progressivamente le energie fossili, di diminuire consumi e sprechi. Tutti noi, politici attivi oggi nelle sedi istituzionali di governi e parlamenti, così come voi che magari vi siete avvicinati da poco alla politica, noi tutti non possiamo più stare a guardare come sta cambiando il clima. Le promesse e le buone intenzioni non sono sufficienti. L’ha detto chiaramente Greta Thunberg, la studentessa e attivista svedese che da sola ha iniziato un movimento mondiale con migliaia di giovani che scendono in piazza e scioperano, confrontando la politica con le proprie contraddizioni, chiedono di rendere effettivo l’Accordo di Parigi, e di non limitarsi a questo, bensì -tenendo presente il messaggio della Comunità Scientifica di accelerare gli impegni e gl interventi per limitare il riscaldamento globale.

Gli scioperi degli studenti, le “women’s march” le marcie delle donne per i loro diritti –che in Svizzera confluiranno nello sciopero delle donne il prossimo 14 giugno- vanno presi sul serio. Così come va preso sul serio il disagio di molte persone che si trovano in situazioni precarie o che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.

Come sapete nella mia funzione di presidente del consiglio nazionale, ho deciso di presiedere i lavori parlamentari in italiano e ciò facendo dare il giusto riconoscimento alla lingua e cultura italiana, come parte integrante del nostro paese, ma anche dar voce alle minoranze e a chi voce non ce l’ha, a tutte e tutti coloro che vivono in Svizzera, siano essi svizzeri, residenti, ma anche migranti o persone senza fissa dimora.  Ciò significa anche abbattere dei pregiudizi e smantellare quelle barriere, non solo linguistiche, bensì anche sociali che emarginano delle persone in base alla loro origine o condizione.

Il mio progetto politico, che è poi il nostro, è quello di una società più giusta che sappia garantire pari opportunità e una più equa redistribuzione della ricchezza. Proprio oggi l’ONG Oxfam ha pubblicato un rapporto che indica come la ricchezza sia concentrata in sempre meno mani, 26 persone detengono tanta ricchezza mondiale quanto la metà più povera dell’umanità. Lo scorso anno la stessa somma erano detenuta da 46 persone. Oxfam chiede giustamente di aumentare la tassazione dei più ricchi. Non c’è democrazia senza coesione sociale. E la coesione sociale si ottiene combattendo le crescenti disuguaglianze, garantendo salari e lavori dignitosi e lavorando per alloggi e una sanità accessibile a tutti. Solo rafforzando i diritti sociali si può dare forza alle pratiche democratiche ed evitare l’esasperazione dei nazionalismi. E qui arrivo a un punto centrale del nostro sistema democratico: la questione della rappresentanza. Che tocca forzatamente la presenza ancora insufficiente delle donne nei consessi politici e più in generale laddove si prendono le decisioni. In quest’anno di presidenza del Consiglio nazionale mi sto impegnando per rafforzare la presenza delle donne in politica, incoraggiandole a partecipare e a candidarsi per le elezioni. Sono fiera di sapere che il mio partito, il partito socialista candiderà tante donne per questa tornata elettorale. Partito al quale spetta però il compito, non solo di presentare delle donne e dei giovani, ma di dar loro spazio e sostegno. Il femminismo è una proposta politica universale.  Battersi per una società più giusta, solidale e non discriminante implica integrare il femminismo nella lotta contro tutti i tipi di discriminazione. Ciò vale per le donne , ma anche per gli uomini. Nel nord e nel sud del mondo.  Oggi più che ai dobbiamo volgere la nostra attenzione a quanto avviene nei paesi a basso reddito. La gestione del mondo basata su logiche di profitto e di sfruttamento delle risorse genera povertà ovunque, ma particolarmente nel Sud del mondo. Come non indignarci quindi per le esportazione d’armi che alimentano guerre come quelle dello Yemen o di fronte ai 117 migranti che ieri, ancora una volta, in una preoccupante indifferenza sono scomparsi nel mare!

Noi abbiamo una grande responsabilità quella di non guardare dall’altra parte di fronte a ingiustizie e violazioni dei diritti umani. Ma di denunciare e intervenire. E’ necessaria una volontà collettiva per affrontare questi temi, capace anche di superare gli steccati di partito e le divisioni della sinistra per il progetto comune a favore dell’uguaglianza, della giustizia sociale e di uno sviluppo sostenibile.

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Sessione primaverile e #NoBillag – Newsletter https://marinacarobbio.ch/2018/02/25/sessione-primaverile-nobillag-newsletter/ https://marinacarobbio.ch/2018/02/25/sessione-primaverile-nobillag-newsletter/#respond Sun, 25 Feb 2018 16:06:03 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=2569 Trovi qui la mia ultima newsletter. Vuoi riceverla anche tu? Puoi iscriverti qui.  No Billag: una proposta pericolosa per la Svizzera italiana! Gli ultimi sondaggi...

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No Billag: una proposta pericolosa per la Svizzera italiana!

Gli ultimi sondaggi dicono che il fronte dei contrari a No Billag sta avanzando, ma non dobbiamo dare per scontato una vittoria: l’impegno di noi tutti e tutte in queste ultime settimane di campagna è fondamentale! È soprattutto importante che anche in Ticino prevalga il no, rischiando in caso contrario una modifica della cosiddetta chiave di riparto, che garantisce oggigiorno un saldo netto di oltre 188 milioni rispetto a quanto paghiamo di effettivo canone. Dobbiamo parlare con amici ed amiche, condividere articoli e post sul tema, e soprattutto ricordarci di votare.

Assieme possiamo farcela e salvaguardare il servizio pubblico!

Scopri perché voterò NO a No Billag in questo breve video:

 

Concentrazione della ricchezza e sgravi fiscali

Con quasi 10’000 firme abbiamo consegnato qualche settimana fa il referendum contro la riforma fiscale, che prevede 52 milioni di sgravi per i benestanti e le grandi imprese. E questo dovrebbe essere solo il primo pacchetto di sgravi, al quale è già stato annunciato ne seguiranno altri. Contemporaneamente a Berna sta anche iniziando la discussione sulla riforma dell’imposizione delle imprese 4, dopo che la RIE 3 è stata affossata dal popolo un anno fa.

Questi temi toccano una discussione di fondo: che fiscalità e che società vogliamo? Vogliamo che la ricchezza continui a concentrarsi nelle mani di pochi (in Svizzera l’1% possiede il 40% della ricchezza complessiva!) oppure vogliamo ridare più soldi a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese e sgravare fiscalmente il ceto medio?

Il 29 aprile io voterò un chiaro NO alla riforma fiscale!

 

Sessione primaverile: ecco di cosa si parlerà

Domani inizia la sessione primaverile, nella quale ci attendono discussioni su temi interessanti e votazioni importanti. Eccone un riassunto.

È un bilancio in chiaro-scuro quello che sta scaturendo sulla riforma delle prestazioni complementari (PC) dopo l’esame commissionale. Dopo anni di attesa e rivendicazione da parte delle associazioni degli anziani e delle persone con handicap, la riforma conterrà finalmente un aumento degli aiuti per pagare l’affitto per le tali categorie di beneficiari PC a basso reddito (importi massimi riconosciuti per le spese di pigione). Tali prestazioni sono infatti rimaste invariate dal 2001. Da allora gli affitti sono aumentati mediamente del 18% e gli importi massimi per gli affitti riconosciuti nelle PC sono insufficienti per finanziare abitazioni adatte a persone anziane o con handicap. Inoltre, grazie a una proposta della collega socialista Silvia Schenker (BS), i disoccupati più anziani potranno lasciare il proprio avere della previdenza professionale nell’istituto di previdenza del vecchio datore di lavoro e percepire successivamente una rendita. Purtroppo però la maggioranza di centro-destra della commissione del Consiglio nazionale ha deciso di diminuire il contributo della Confederazione per la riduzione dei premi di cassa malati di 75 milioni. Una proposta inaccettabile considerato il continuo aumento dei premi cassa malati che gravano sul bilancio delle economie domestiche e malgrado il fatto che la Confederazione presenta delle eccedenze nei suoi conti. Ecco perché l’iniziativa popolare che lanceremo come PSS per limitare i premi cassa malati al 10% del reddito disponibile dimostra la sua validità ed importanza.
Per tornare alla prestazioni complementari: una valutazione definitiva potrà essere tratta solo dopo la discussione in Consiglio nazionale che avverrà il 14 marzo prossimo. Diverse sono infatti le proposte di minoranza che abbiamo presentato. Prima su tutte quella di non ridurre il contributo della Confederazione per la riduzione dei premi cassa malati. Le prestazioni complementari sono un pilastro importante del nostro sistema sociale per evitare che persone anziane o con handicap finiscano in povertà e permettono di colmare le lacune finanziarie che persistono anche con la percezione della rendita pensionistica o di invalidità.

Durante la sessione primaverile delle camere si discuterà anche di parità salariale sulla base di un progetto presentato dalla Consigliera federale Sommaruga che vuole introdurre dei controlli salariali nelle imprese con più di 50 dipendenti. Un primo passo, ma non ancora sufficiente per combattere le disuguaglianze retributive tra donne e uomini, anche perché in parlamento c’è chi non vuole nemmeno  verifiche nelle imprese con più di 100 dipendenti. Ecco perché è importante mobilitarsi l’8 marzo, partecipando alla manifestazione a Bellinzona alle 18.00. Trovate qui maggiori informazioni. Durante la sessione si parlerà anche altri temi importanti, come La Posta e la vicenda Autopostale SA, dibattito durante il quale si dovrà ribadire che il servizio pubblico non può dipendere da logiche di profitto ma deve garantire un servizio universale a tutta la popolazione.

Trovate molte più informazioni sulla mia attività politica sulla mia pagina web. Potete anche seguirmi sulla mia pagina facebook o twitter. Contattatemi pure, volentieri rispondo alle vostre domande o raccolgo le vostre idee.
Grazie per la vostra attenzione e il vostro sostegno!
Cari saluti,
Marina Carobbio

 

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Garantiamo allo Stato i mezzi per garantire prestazioni e servizi alla popolazione! https://marinacarobbio.ch/2017/12/21/garantiamo-allo-mezzi-garantire-prestazioni-servizi-alla-popolazione/ https://marinacarobbio.ch/2017/12/21/garantiamo-allo-mezzi-garantire-prestazioni-servizi-alla-popolazione/#respond Thu, 21 Dec 2017 15:23:23 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=2435 La redistribuzione della ricchezza e la lotta alle disuguaglianze sono prioritari per noi socialiste e socialisti: la fiscalità deve esserne lo strumento e non indebolire...

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La redistribuzione della ricchezza e la lotta alle disuguaglianze sono prioritari per noi socialiste e socialisti: la fiscalità deve esserne lo strumento e non indebolire il ruolo dello Stato. Dopo un intenso dibattito e un bell’esercizio di democrazia interna, la conferenza cantonale del PS-Ticino alla quale hanno partecipato numerosi inscritti e simpatizzanti, ha deciso di sostenere i referendum contro gli sgravi fiscali per i ricchi contribuenti e le grandi imprese.

Governo e parlamento hanno infatti presentato un pacchetto di misure fiscali e sociali, che però tocca due riforme distinte. Quella fiscale, contro la quale è stato lanciato il referendum e quella sociale, alla quale hanno contribuito con un lavoro importante e lodevole i rappresentanti socialisti in parlamento. La necessità di rafforzare le misure per conciliare famiglia e lavoro, come gli asili nido, e per sostenere i famigliari curanti sono sempre state priorità per il partito socialista. Il Ticino ha un ritardo da colmare nell’ambito della politica famigliare e queste misure devono essere attivate indipendentemente da misure a carattere fiscale. Sono infatti nell’interesse della società ma anche dell’economia e dei datori di lavoro. Non è infatti un caso che il parlamento federale abbia varato 100 milioni di franchi supplementari per strutture volte a favorire la conciliabilità e che, per far fronte alla carenza di manodopera in alcuni settori, si pensino strategie per favorire la permanenza delle donne nel mondo del lavoro anche dopo la nascita di un figlio. Intendiamoci, per raggiungere la parità tra donne e uomini nel mondo del lavoro (e non solo) e nel lavoro di cura, c’è ancora molto lavoro da fare sia sul piano nazionale che cantonale, sia a livello culturale e queste misure sono un ulteriore tassello ma non sono ancora sufficienti.

Alle cittadine e ai cittadini deve essere data la possibilità di esprimersi su una riforma indipendentemente dall’altra, ossia su quella fiscale tramite il ricorso al referendum se non la si ritiene opportuna e giusta. È infatti sbagliato proporre nel contesto attuale degli sgravi fiscali che faranno mancare entrate a Cantone e comuni e che anticipano parzialmente la riforma sulla fiscalità delle imprese a livello federale, spingendo così l’acceleratore sulla dannosa concorrenza fiscale intercantonale. Oggi più che mai la classe media è tartassata a causa di spese fisse quali i premi cassa malati, i costi per l’alloggio o per i trasporti. Secondo una recente indagine una persona su cinque non riesce a far fronte a spese impreviste superiori ai 2500.-  franchi. I lavori precari aumentano e le persone con bassi redditi, così come chi vive in situazioni di povertà sono una realtà crescente.  A queste persone dobbiamo offrire delle risposte: con la riforma sociale, con altre misure strutturali per combattere il rischio di povertà, con salari minimi dignitosi, con una politica economica che favorisca l’insediamento di aziende con posti di lavoro ad alto valore aggiunto interessate a un servizio pubblico funzionamento piuttosto che a sgravi fiscali.

Mettere l’accento sugli sgravi fiscali significa ridurre le risorse dello Stato, con conseguenti ulteriori tagli alle prestazioni sociali, come avvenuto nel nostro Cantone ancora in un recente passato (un anno fa ci siamo opposti ai tagli ricorrendo a ben tre referendum e su uno di questi il popolo ticinese ci ha dato ragione).

In politica si deve saper costruire delle alleanze. Personalmente l’ho sempre fatto, ma non a qualsiasi prezzo. Il popolo svizzero e il 49% dei votanti ticinesi hanno detto di no alla riforma III dell’imposizione delle imprese che prevedeva importanti sgravi fiscali alle holding. Il risicato sì del Ticino non deve essere visto come un lasciapassare per ulteriori misure di riduzioni d’imposte per i più abbienti e le grandi società, con un primo pacchetto al quale come già annunciato se ne vogliono far seguire altri, ma piuttosto un segnale che la strada da intraprendere deve essere quella di una fiscalità equilibrata che dia i mezzi allo Stato per svolgere i compiti a cui è chiamato e garantire prestazioni e servizi alla popolazione.

Potete firmare qui il referendum. 

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Aiuto allo sviluppo: risparmi pericolosi https://marinacarobbio.ch/2017/09/27/aiuto-allo-sviluppo-risparmi-pericolosi/ https://marinacarobbio.ch/2017/09/27/aiuto-allo-sviluppo-risparmi-pericolosi/#respond Wed, 27 Sep 2017 09:24:06 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2306/ Intervento a nome della frazione socialista sulla mozione “Definizione dell’importo del finanziamento della cooperazione pubblica allo sviluppo” (mozione 17.3362). Dopo una prima parte in tedesco, cambio...

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Intervento a nome della frazione socialista sulla mozione “Definizione dell’importo del finanziamento della cooperazione pubblica allo sviluppo” (mozione 17.3362). Dopo una prima parte in tedesco, cambio all’italiano. 

 

Diese Motion ist unnötig und gefährlich. Unnötig, weil bereits jetzt kann Parlament in der Budgetdebatte eigene Prioritäten setzen. Gefährlich, weil die die Motion ein klares Ziel: In den letzten Jahren kam es hier denn auch regelmässig zu Angriffen auf die Höhe der Mittel für die Entwicklungszusammenarbeit. Namentlich aus den Reihen der Kollegen, die die nun zur Diskussion stehende Motion in der FK-N eingebracht haben. Das wahre Ziel der Motionäre zeigt sich denn auch in der Begründung der Motion.

Hier sprechen sie davon, dass in den 1990er Jahren die APD-Quote der Schweiz 0.3% betrug. Und dass sich die Schweiz schon immer stark humanitär engagiert habe. Für sie reicht also offenbar eine APD-Quote von 0.3% für das humanitäre Engagement der Schweiz.

Aber:

  • 1990 hat die Schweiz noch keine Asylkosten an ihre APD angerechnet. Seit 1998 rechnet die Schweiz die Aufenthaltskosten für anerkannte Flüchtlinge, seit 2004 auch die Aufenthaltskosten für Asylsuchende als APD. 2011-2015 lag der Anteil der Asylkosten an der APD-Quote der Schweiz bei durchschnittlich 16%. (siehe Antwort des Bundesrats auf Interpellation 16.3028 „Übermässige Anrechnung von Asylausgaben an die Entwicklungszusammenarbeit?
  • 2016 betrug die APD-Quote 0.54% des BNE. Zieht man die Asylkosten ab, sind es jedoch nur 0.43%. (Medienmitteilung der DEZA zur Veröffentlichung der APD-Quoten vom 8.5.2017).
  • Die aktuelle Strategie unserer internationalen Zusammenarbeit legt den Schwerpunkt explizit auf fragile Kontexte und das südliche Afrika. Diese Projekte finden in einem schwierigen, oft instabilen Umfeld statt. Diese Arbeit ist dringend notwendig – sie kostet aber auch.

Lo 0.54% del prodotto nazionale lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo raggiunto nel 2016 non corrisponde dunque alla realtà, situandosi infatti allo 0.43% . Questo perché negli ultimi anni i  costi dell’asilo calcolati nell’ambito aiuto allo sviluppo sono aumentati, benché il numero di richiedenti d’asilo sia diminuito dal 2015 a questa parte, quando la parte dei costi per l’asilo nella  era ancora del 13.4%.  Ciò significa che 1 franco si 5 dedicato alla cooperazione allo sviluppo invece di andare nei paesi del sud del mondo rimane in Svizzera.

E il nostro paese è all’ottavo posto e al di sotto della media di quanto spendono gli altri paesi per l’aiuto pubblico allo sviluppo, come si evince dai dati OCSE e del CF.

Ma non solo. Il contributo principale nei programmi di risparmio degli ultimi anno è stato portato proprio dalla cooperazione allo sviluppo. Nel programma di stabilizzazione 2017-2019 sono tagliati 584 milioni dal piano finanziario. Il 25% dei tagli è nella cooperazione internazionale. Il nuovo piano finanziario annunciato dal CF prevede nuovamente tagli di 150 milioni annui. Se così sarà in un periodo di 4 anni (2017-2019) sarà tagliato un miliardo in questo settore tanto importante (584 Milioni + 150 Mio (2018) + 150 Mio (2019) +150 Mio (2020)).

Tagli quando sarebbe necessario allocare più mezzi per combattere la povertà e le disuguaglianze. Investire nella politica di cooperazione allo sviluppo è nell’interesse anche della Svizzera, se pensiamo che i flussi migratori hanno origini proprio da situazioni di guerra e povertà.

Solo per l’aiuto umanitario d’emergenza l’ONU parla di 23,5 miliardi di dollari necessari per aiutare chi è nel bisogno in varie regioni del mondo (guerre, siccità, inondazioni, terremoti, ecc). Secondo il rapporto alimentare mondiale il numero di persone affamate è nuovamente aumentato dopo dieci anni.

Ecco la triste realtà dietro alle cifre. Il nostro paese si è più volte impegnato ad aumentare l’APS allo 0,7% nell’ambito degli Obiettivi del Millennio e 2 anni fa con l’agenda al 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Con questa proposta si vuole addirittura andare ben al di sotto dello 0.5%.

Il nostro paese deve continuare ad assumere le sue responsabilità e a dare il suo contributo nel combattere la povertà e il divario tra il nord e il sud del mondo con progetti concreti e che portano dei benefici lungo termine. Accettare questa mozione vorrebbe dire sgravarsi di questa responsabilità.

PS – La mozione è poi stata respinta di stretta misura, con 101 contrari e 86 favorevoli.

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Dieci anni a Berna https://marinacarobbio.ch/2017/06/07/dieci-anni-berna/ https://marinacarobbio.ch/2017/06/07/dieci-anni-berna/#respond Wed, 07 Jun 2017 08:15:08 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2165/ Da ormai dieci anni siedo in Consiglio Nazionale, dove ho l’onore di rappresentarvi. Sono stati dieci anni impegnativi, faticosi ma allo stesso tempo pieni di...

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Da ormai dieci anni siedo in Consiglio Nazionale, dove ho l’onore di rappresentarvi. Sono stati dieci anni impegnativi, faticosi ma allo stesso tempo pieni di interessanti esperienze: ho potuto contribuire ad importanti progetti, facendo la mia parte nel rendere la Svizzera e il Ticino più solidali, aperti e democratici. Grazie a tutti e tutte voi per averlo reso possibile. 

In questo breve video trovate un bilancio parziale della mia attività:

Da ormai dieci anni ho l'onore di rappresentarvi in Consiglio nazionale: grazie a tutti e tutte per averlo reso possibile! Ecco un bilancio parziale dei progetti a cui ho contributo.

Posted by Marina Carobbio on Mittwoch, 7. Juni 2017

 

Sono pronta per i prossimi due anni a Berna che mi attendono e poi vediamo cosa prevede il futuro

Cari saluti, Marina

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Sia nel settore bancario che nel mondo del lavoro ci vogliono più responsabilità e non deregolamentazione! https://marinacarobbio.ch/2015/02/23/sia-nel-settore-bancario-che-nel-mondo-del-lavoro-ci-vogliono-piu-responsabilita-e-non-deregolamentazione/ https://marinacarobbio.ch/2015/02/23/sia-nel-settore-bancario-che-nel-mondo-del-lavoro-ci-vogliono-piu-responsabilita-e-non-deregolamentazione/#respond Mon, 23 Feb 2015 21:16:19 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=876 Su diversi quotidiani svizzeri, tra i quali il corriere del Ticino, il CEO di Ubs Sergio Ermotti ha presentato la sua strategia per una Svizzera...

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Su diversi quotidiani svizzeri, tra i quali il corriere del Ticino, il CEO di Ubs Sergio Ermotti ha presentato la sua strategia per una Svizzera più competitiva basata su cinque pilastri. Di fatto si tratta di una vera e propria arringa in favore di una maggiore deregolamentazione del settore finanziario, una maggiore competitività fiscale e una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro. La sua strategia, evidentemente, è rivolta soprattutto a salvaguardare i privilegi della piazza finanziaria, ma non disdegna qualche appunto sulla politica economica. In particolare quando suggerisce che “lo Stato deve puntare sistematicamente a mantenere bassi i costi per le imprese svizzere”: affermazioni che preoccupano, soprattutto nel contesto attuale dove alcune imprese non si fanno scrupoli a minacciare delocalizzazioni e a decidere riduzioni di salari. Di queste decisioni spregiudicate, prese sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, purtroppo, ancora una volta, il nostro Cantone detiene un triste primato. A felicitarsi delle proposte avanzate da Sergio Ermotti troviamo, tra gli altri, il presidente del partito liberale svizzero Philipp Müller, che ricorda come anche il suo partito, nell’ambito della presa di posizione contro il franco forte, ha recentemente avanzato richieste simili, e cioè quelle classiche del liberismo: da una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro a meno tasse, da più concorrenza a meno controlli.

Il momento congiunturale è difficile, l’andamento economico e la perdita di posti di lavoro preoccupano, ma la soluzione non è garantire privilegi alla finanza e al capitale a scapito di tutte quelle persone che quotidianamente, con il loro lavoro, contribuiscono al benessere del nostro paese. Perché di fatto, è quanto oggi sia Ermotti sia il partito liberale vogliono. Nel 2008 abbiamo visto dove ci ha portato l’ingordigia del settore bancario e l’enorme rischio che il nostro paese ha dovuto sobbarcarsi per correre ai ripari. Non possiamo ripetere gli stessi errori e ad aggiungervene altri! I disastri causati da una politica tesa ad attirare imprese a basso valore aggiunto sono, purtroppo, ben conosciuti a sud delle alpi. Fare impresa è importante, ma per farla ci vuole una cultura d’impresa che riconosca dignità alle persone che vi lavorano sia dal punto di vista retributivo sia per quanto riguarda le condizioni di lavoro. Piuttosto che un invito alla deregolamentazione avrei preferito sentire un appello agli imprenditori a non utilizzare la questione del cambio per giustificare decisioni già prese in precedenza e a non mettere in pericolo la coesione sociale. Sarebbe un atto di responsabilità da parte di un dirigente della maggiore banca svizzera.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino del 23 febbraio 2015

 

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Intervento in Consiglio nazionale sull’ Iniziativa popolare Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi per le coppie sposate https://marinacarobbio.ch/2014/12/10/intervento-consiglio-nazionale-sull-iniziativa-popolare-per-il-matrimonio-e-la-famiglia-agli-svantaggi-per-le-coppie-sposate/ https://marinacarobbio.ch/2014/12/10/intervento-consiglio-nazionale-sull-iniziativa-popolare-per-il-matrimonio-e-la-famiglia-agli-svantaggi-per-le-coppie-sposate/#respond Wed, 10 Dec 2014 08:16:38 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=799 La penalizzazione fiscale delle coppie sposate è iniqua e va soppressa, ma non introducendo un’ulteriore discriminazione. Ecco perché il Partito socialista si batte da anni...

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La penalizzazione fiscale delle coppie sposate è iniqua e va soppressa, ma non introducendo un’ulteriore discriminazione. Ecco perché il Partito socialista si batte da anni per l’introduzione dell’imposizione individuale, il metodo più semplice ed equo di eliminare questa penalizzazione. Un passaggio all’imposizione individuale è di conseguenza la via più coerente per parificare l’imposizione del primo e del secondo reddito. L’iniziativa del Partito popolare democratico pretende invece di correggere questa penalizzazione, proponendo una definizione estremamente conservativa del matrimonio, introducendo nella Costituzione una discriminazione verso le coppie dello stesso sesso.
Se l’obiettivo degli autori dell’iniziativa di correggere la penalizzazione fiscale per le coppie sposate è quello di correggere la penalizzazione fiscale delle coppie sposate, risulta quindi incomprensibile la rigida posizione del Partito popolare democratico contrario al controprogetto proposto dalla maggioranza commissionale. È un controprogetto, quello proposto dalla maggioranza, che vuole raggiungere quanto sostenuto dagli autori dell’iniziativa, vale a dire la soppressione delle disparità di trattamento dal profilo fiscale tra coppie sposate e coppie non sposate, ma lascia la possibilità alle persone sposate di passare all’imposizione individuale e rinuncia a definire la nozione di matrimonio nella Costituzione federale. A meno che, appunto, oltre a correggere questa discriminazione, non ci sia anche un altro scopo, cioè quello di sancire una nozione conservatrice e anacronistica del concetto di matrimonio nella Costituzione. È un’iscrizione assolutamente non necessaria per correggere le discriminazioni fiscali e soprattutto non opportuna, anzi pericolosa, fonte di nuove discriminazioni che non tengono conto dell’evoluzione della società. Grazie al controprogetto della maggioranza commissionale per contro, le coppie sposate non saranno più svantaggiate in ambito fiscale rispetto alle coppie in concubinato. Contemporaneamente però, non ci sarà invece quanto propone l’iniziativa ossia la discriminazione delle coppie dello stesso sesso.
Quanto propongono gli autori dell’iniziativa va quindi ben al di là della sola questione fiscale. Infatti, è la prima volta che si inserisce la definizione di matrimonio come sola unione tra donne e uomini nella Costituzione. Ciò renderà impossibile rispondere in futuro all’evoluzione della società. L’accettazione di quest’iniziativa sarebbe un ritorno al passato, contrario allo spirito di apertura non discriminatoria che hanno ottenuto le coppie omosessuali negli ultimi anni anche nel nostro Paese. Se accettata, quest’iniziativa precluderà il passaggio all’imposizione fiscale individuale. Perché, come dicevo all’inizio, ci vuole un sistema di imposizione individuale, indipendente dallo stato civile e dalla scelta di vita di ognuno.
Vi invito quindi a raccomandare di respingere l’iniziativa popolare ed a sostenere il controprogetto e quindi le proposte della maggioranza

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Le cassette di sicurezza https://marinacarobbio.ch/2014/12/05/le-cassette-di-sicuretta/ https://marinacarobbio.ch/2014/12/05/le-cassette-di-sicuretta/#respond Fri, 05 Dec 2014 10:40:15 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=780 Le cassette di sicurezza non devono essere il luogo per depositare averi e soldi evasi al fisco o servire al riciclaggio di denaro Il 3.12.2014...

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Le cassette di sicurezza non devono essere il luogo per depositare averi e soldi evasi al fisco o servire al riciclaggio di denaro

Il 3.12.2014 ho presentato una mozione al Consiglio federale  affinché crei  le basi giuridiche per impedire che le cassette di sicurezza di banche, di intermediari finanziari e di imprese non sottoposte alla legge sulla lotta contro il riciclaggio di denaro vengano usate per nascondere soldi non dichiarati dalle autorità fiscali estere e svizzere. Inoltre, il Consiglio federale  dovrà verificare nel caso di sospetto di infrazione doganale e fiscale, il contenuto delle cassette di sicurezza di banche, di intermediari finanziari e di imprese non sottoposte alla legge sulla lotta contro il riciclaggio di denaro può essere bloccato e l’informazione preliminare ai clienti abrogata. La legge dovrà essere adattata a quella in vigore nel caso di sospetto di riciclaggio di denaro. La Confederazione, oltre a ciò,  dovrà impegnarsi per l’introduzione contemporanea di misure corrispondenti anche a livello internazionale.

per ulteriori informazioni

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Parità contabile https://marinacarobbio.ch/2014/05/04/parita-contabile/ https://marinacarobbio.ch/2014/05/04/parita-contabile/#respond Sun, 04 May 2014 08:22:57 +0000 http://mcarobbio.sp-parl.ch/?p=296 Il bilancio di genere dev’essere considerato uno strumento indispensabile per una corretta allocazione delle risorse nei bilanci pubblici…Pagina a fianco in alto, la consigliera nazionale...

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Il bilancio di genere dev’essere considerato uno strumento indispensabile per una corretta allocazione delle risorse nei bilanci pubblici…Pagina a fianco in alto, la consigliera nazionale socialista Marina Carobbio, che dal 2009 lavora per introdurre lo strumento del bilancio di genere nell’amministrazione federale.

articolo Parita_contabile di Elisabetta Calegari.Ticino Donna Management, Maggio 2014. 

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