Nucleare – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch Benvenuti, Herzlich Willkommen, Bienvenue Thu, 01 Aug 2019 13:29:23 +0000 it-IT hourly 1 https://marinacarobbio.ch/wp-content/uploads/sites/4/2017/05/cropped-logo-PS-32x32.png Nucleare – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch 32 32 Solo vantaggi con a nuova strategia https://marinacarobbio.ch/2017/05/16/solo-vantaggi-nuova-strategia/ https://marinacarobbio.ch/2017/05/16/solo-vantaggi-nuova-strategia/#respond Tue, 16 May 2017 08:59:21 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2138/ Nelle scorse settimane i giornali sono stati invasi da inserzioni contro la revisione della Legge sull’energia rivolti agli inquilini. Come membro di comitato dell’Associazione svizzera...

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Nelle scorse settimane i giornali sono stati invasi da inserzioni contro la revisione della Legge sull’energia rivolti agli inquilini. Come membro di comitato dell’Associazione svizzera degli inquilini e presidente fino allo scorso novembre, non solo mi oppongo fermamente a questo utilizzo pretestuoso degli inquilini per far campagna contro una svolta energetica necessaria, ma voglio anche mettere in guardia gli inquilini stessi da queste informazioni scorrette e fuorvianti, che inducono a pensare che la strategia energetica 2050 causerà costi esorbitanti a loro carico. I contrari alla strategia energetica fan credere che le pigioni aumenteranno, che addirittura si potrà fare il bucato solo una volta al mese e si dovrà fare la doccia fredda.  

In realtà con la strategia energetica 2050 i vantaggi andranno a favore di tutta la popolazione e quindi anche degli inquilini. Costruire edifici in grado di ridurre il consumo energetico o favorire vettori energetici provenienti da fonti rinnovabili, fa semmai diminuire i costi di consumo e non sono la causa degli aumenti delle pigioni. Pigioni che semmai aumentano per altre ragioni, soprattutto per la carenza di alloggi con prezzi accessibili alle famiglie, ai pensionati o agli studenti, in particolar modo nei centri e negli agglomerati. Finalmente avremo una legge sull’energia al passo coi tempi, che vuole uno sviluppo sostenibile, in grado di salvaguardare le limitate risorse di cui disponiamo.

Gli interessi degli inquilini non si difendono combattendo la strategia energetica, bensì con misure volte a ridurre le pigioni. Concretamente introducendo la trasparenza negli affitti al momento del cambio di inquilino tramite il formulario ufficiale che permette di conoscere – e se dal caso contestarlo – l’affitto precedente (misura purtroppo bocciata dal parlamento federale lo scorso anno, ma che può essere ripresa a livello cantonale), rafforzando gli alloggi a prezzi accessibili e varando programmi pubblici a favore del risanamento degli stabili alfine di non perdere alloggi a pigione moderata. La revisione sottoposta a votazione il 21 maggio comporta solo un aumento della tassa sulla corrente elettrica di circa 40 franchi all’anno per un’economia domestica media. Una cifra ben lontana dagli spauracchi deliranti degli oppositori che non hanno niente a che fare con la legge sull’energia.

Ci sono tante buone ragioni per sostenere la svolta energetica nelle urne il 21 maggio. Si tratta infatti di un passo avanti indispensabile per il nostro paese. Essa permetterà di fare gradualmente la transizione di energia e di uscire dal nucleare, utilizzando fonti energetiche meno inquinanti e più sicure. Una strategia che è anche un’opportunità per la Svizzera: potremo infatti ridurre l’utilizzo di energia e risparmiare gli oltre 20 miliardi di franchi all’anno che oggi spendiamo nell’importare combustibile nucleare e uranio. Potremo così investire maggiormente nelle energia rinnovabile e locale, creando posti di lavoro ad alto valore aggiunto, favorendo l’occupazione e le imprese in Svizzera e in Ticino.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino il 16 maggio 2017.

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Se trent’anni dopo Schweizerhalle ci fosse un incidente nucleare? https://marinacarobbio.ch/2016/11/13/se-trentanni-dopo-schweizerhalle-ci-fosse-un-incidente-nucleare/ https://marinacarobbio.ch/2016/11/13/se-trentanni-dopo-schweizerhalle-ci-fosse-un-incidente-nucleare/#respond Sun, 13 Nov 2016 21:32:53 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=1511    Nei giorni scorsi i mass media hanno ricordato l’incidente chimico di trent’anni fa, accaduto nello stabile Sandoz di Schweizerhalle a Basilea. Studiavo a Basilea...

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14962786_1800235020193860_6349297485150105593_n   Nei giorni scorsi i mass media hanno ricordato l’incidente chimico di trent’anni fa, accaduto nello stabile Sandoz di Schweizerhalle a Basilea. Studiavo a Basilea e quella notte fui svegliata dalle sirene e dall’informazione fornita dalla polizia con gli altoparlanti di rimanere chiusi in casa. Mi impressionarono le immagini dei giorni seguenti quella notte, il fiume Reno divenuto rosso, i pesci morti. I danni ambientali furono importanti, alcune persone subirono irritazioni alle vie respiratorie. Pochi mesi prima, a Cernobyl, era scoppiato un reattore nucleare. Se l’incidente di Schweizerhalle portò a un cambio di paradigma per quanto riguarda i controlli e le misure di sicurezza operati nel nostro paese sull’industria chimica, assai diverso è il discorso per quanto riguarda le centrali nucleari.

Dopo l’incidente nucleare di Cernobyl si sosteneva che da noi un incidente simile non sarebbe mai potuto accadere. Poi capitò la catastrofe di Fukushima nel 2011 e si sostenne che il Giappone non è la Svizzera, ed è vero.. Ma in Svizzera ci sono delle centrali vetuste e pericolose: la centrale nucleare di Beznau I è attiva da ben 47 anni, è a livello globale la centrale in uso più a lungo e ha dei seri problemi di sicurezza che nessun miglioramento infrastrutturale può risolvere.

L’iniziativa per un’uscita programmata dal nucleare chiede un piano d’azione graduale e concreto per sancire la fine dell’energia nucleare nel 2029. Essa si inserisce nella strategia energetica della Confederazione, che prevede, entro il 2050, il nostro approvvigionamento energetico basato, in gran parte, sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili. Questa strategia è stata recentemente approvata dal parlamento, ma purtroppo non contempla nessuna misura per chiudere le vecchie centrali nucleari esistenti. L’iniziativa, che chiede una graduale messa fuori uso delle centrali nucleari entro il 2029, riempie quindi questa lacuna, inserisce un nuovo capoverso nella Costituzione e garantisce così il successo della svolta energetica. L‘iniziativa perciò è sostenibile ed è fattibile grazie alle molteplici possibilità che abbiamo di ricorrere a fonti di energia alternative e pulite.

Il comitato dei medici per l’ambiente alcune settimane fa ha comunicato il suo sostegno all’iniziativa per un’uscita pianificata dal nucleare. L’ha fatto basandosi su alcuni dati che si sommano a quelli di altri esponenti del mondo scientifico convinti dalla necessità di abbandonare l’energia nucleare. Scrive, infatti, la copresidente del comitato, la dottoressa Bettina Wölnerhanssen: ,,Fosse un farmaco, l’energia nucleare sarebbe vietata da lungo tempo. I rischi e le controindicazioni superano di gran lungo i benefici e esistono delle alternative molto meno costose.” L’energia nucleare produce danni alla salute e all’ambiente in tutte le sue fasi, dall’estrazione dell’uranio fino allo smaltimento. Un incidente a un reattore ha delle gravissime conseguenze sulla salute e sull’ambiente, che durano decenni e in alcuni casi sono irreversibili.

“Per aiutare l’ambiente serve la volontà di non farsi calpestare la salute” ha risposto il noto scrittore e attivista Erri de Luca a un giornalista. Ed è proprio il binomio ambiente e salute che ci deve far votare, il 27 novembre, un sì convinto all’uscita pianificata dal nucleare. Non possiamo permetterci un incidente nucleare per decidere di agire!

 

pubblicato su il Corriere del Ticino il 12.11.2016

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