Basta ai privilegi fiscali dei milionari – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch Benvenuti, Herzlich Willkommen, Bienvenue Fri, 02 Nov 2018 15:11:55 +0000 it-IT hourly 1 https://marinacarobbio.ch/wp-content/uploads/sites/4/2017/05/cropped-logo-PS-32x32.png Basta ai privilegi fiscali dei milionari – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch 32 32 Due NO per i nostri diritti – Newsletter https://marinacarobbio.ch/2018/11/02/due-no-per-i-nostri-diritti-newsletter/ https://marinacarobbio.ch/2018/11/02/due-no-per-i-nostri-diritti-newsletter/#comments Fri, 02 Nov 2018 14:45:52 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=3044 Buongiorno, Trovate in questa newsletter informazioni sulla mia attività politica. Buona lettura!     Due NO per salvaguardare i diritti! Ciò che accomuna le votazioni...

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Buongiorno,

Trovate in questa newsletter informazioni sulla mia attività politica. Buona lettura!
 

 

Due NO per salvaguardare i diritti!

Ciò che accomuna le votazioni del prossimo 25 novembre prossimo è la messa in discussione dei diritti dei cittadini e delle cittadine, dando più poteri ad organismi esterni come le assicurazioni private o diminuendo le possibilità di far valere i loro diritti alla corte europea dei diritti umani. Trovate qui un breve testo in cui spiego perché votare NO a queste due pericolose iniziative.

Soprattutto nel caso dell’iniziativa per l’autodeterminazione dell’UDC e della Lega il risultato rischia di essere estremamente tirato. Ogni voto conta per difendere i diritti umani e la CEDU: vota NO e convinci i tuoi amici a fare lo stesso! Trovi qui maggiori informazioni sull’iniziativa.

 

 

Aumento dei premi: così non va!

Ogni anno è la stessa notizia: i premi di cassa malati aumentano ancora una volta. Questa volta gli aumenti medi sono del 1.2% in Svizzera, del 2.5% in Ticino, addirittura 4% per la categoria adulti. Sempre più economie domestiche, famiglie del ceto medio in primis, fanno fatica a pagare questa spesa crescente. A ciò si aggiunge che la maggioranza borghese nella commissione della sicurezza sociale e della sanità ha  deciso di aumentare le franchigie minime a 500.- franchi e di introdurre dei contratti capestro che obbligano chi sceglie modelli alternativi a non più poter cambiare il tipo di contratto per tre anni. Basta! Non staremo a guardare passivamente l’ennesimo aumento: bisogna agire su due fronti. Da una parte bisogna diminuire a breve termine il peso finanziario che i premi hanno sul budget delle economie domestiche, aumentando i sussidi e limitando i premi al massimo del 10% del reddito disponibile. A tal proposito presenteremo nei prossimi mesi un’iniziativa federale. Secondariamente bisogna contenere i costi, combattendo per esempio la dannosa concorrenza tra gli ospedali oppure regolamentando il settore ambulatoriale.

Per dire basta a una medicina a due velocità, scenderemo in piazza sabato 17 novembre alle ore 16.00 a Bellinzona così come in altre località svizzere. Trovate qui l’evento facebook.

Trovate a questo link il dibattito di “60 minuti” al quale ho partecipato sul tema. Buona visione!

 

Resoconto sessione autunnale

Il sole cala dietro le alpi, una mongolfiera attraversa il cielo: ecco la vista dalla terrazza di palazzo federale l’ultimo giorno della sessione federale. Sono state tre settimane impegnative, con molte decisioni importanti, come la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS. Dopo il NO popolare nel febbraio 2017 alla “riforma fiscale delle imprese 3”,  il Parlamento  ha elaborato una nuova proposta, con l’obiettivo di abolire gli statuti speciali per le holding, dei privilegi fiscali vietati a livello internazionale. La riforma è composta da due parti: una parte fiscale e una legata all’AVS. Nella parte fiscale la maggioranza borghese ha introdotto una serie di nuovi privilegi fiscali, che faranno mancare importanti entrate allo Stato e aumenteranno la dannosa concorrenza fiscale. Dall’altra parte la componente dell’AVS garantisce ulteriori due miliardi annui all’AVS, pagate per metà dai datori di lavoro e in modo proporzionale al proprio reddito. L’AVS, il pilastro più solidale ed equo nel nostro sistema sociale, viene rafforzato. Il fatto che la riforma contenga dei punti negativi e altri positivi, nonché l’unione di due temi in un unico voto popolare in caso di referendum (già annunciato) sia poco democratico, mi hanno spinto ad astenermi durante il voto in Parlamento. La legge è passata ed è in corso un referendum è quindi probabile che andrà al voto popolare l’anno prossimo .
Approvata (per poco! UDC, Lega e PLR contrari) la mozione di Martin Landolt che vuole trasferire la competenza di definire i criteri per le esportazioni di armi dall’amministrazione e dal Consiglio federale al Parlamento. Sarà quindi in futuro possibile fare referendum contro decisioni come la vergognosa proposta di esportare armi in paesi in guerra civile. Prima vittoria, ora speriamo che anche gli Stati seguano la decisione del Consiglio nazionale. Che sia necessaria una politica più restrittiva in materi d’esportazione d’armi lo mostrano anche i recenti coinvolgimenti di ditte svizzere nelle esportazioni di componenti in Arabia Saudita. che a sua volta utilizza in conflitti civili come accade nello Yemen, dove la guerra e l’abbandono da parte della comunità internazionale sta causando migliaia di vittime civili.

La manifestazione per la parità salariale di qualche settimana fa, che ha visto la partecipazione di 20’000 persone, ha portato i suoi frutti: la nuova legge sulla parità è stata approvata in Consiglio nazionale! La versione finale è stata annacquata molto rispetto alla proposta iniziale di Sommaruga, limitando i controlli salariali alle imprese con oltre 100 impiegati e rinunciando a sanzioni in caso di infrazioni. Un passo in avanti, piccolo, ma comunque in avanti. Continuiamo così e soprattutto mettiamo al centro dell’agenda politica il tema della politica di genere e della lotta alle discriminazione legate al sesso! Per raggiungere questi obiettivi infatti, collettivi di donne, sindacati e partiti di sinistra stanno lavorando per uno sciopero delle donne il 14 giugno 2019.

 

 

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Vi auguro un buon week-end!

Marina Carobbio

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No a nuovi privilegi fiscali https://marinacarobbio.ch/2018/03/31/no-a-nuovi-privilegi-fiscali/ https://marinacarobbio.ch/2018/03/31/no-a-nuovi-privilegi-fiscali/#comments Sat, 31 Mar 2018 08:25:52 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=2613 Articolo apparso su La Regione il 31 marzo 2018 Il prossimo 29 aprile si tratta di decidere se e perché vogliamo accentuare la concorrenza fiscale...

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Articolo apparso su La Regione il 31 marzo 2018

Il prossimo 29 aprile si tratta di decidere se e perché vogliamo accentuare la concorrenza fiscale tra i Cantoni o se preferiamo mettere l’accento sulla redistribuzione della ricchezza. Da parte mia non ho dubbi: in un cantone come il Ticino, dove purtroppo il numero di persone in difficoltà non è per niente trascurabile e il precariato nel mondo del lavoro ha raggiunto un livello preoccupante, è compito della politica combattere le disuguaglianze non aumentarle. In questo contesto si inserisce anche il no della popolazione svizzera alla riforma dell’imposizione delle imprese lo scorso anno. Una modifica accettata per poco in Ticino, dove a differenza di altri cantoni era solo la sinistra ad opporsi. Un no quello del popolo svizzero che va letto come una chiara opposizione a nuovi privilegi fiscali. Soprattutto quando l’urgenza è invece quella di interventi a favore delle fasce di popolazione meno abbienti ma anche della classe media, sotto pressione a causa di costi crescenti come i premi cassa malati o l’alloggio. Preoccupazioni alle quali la politica, anche nel nostro cantone, farebbe bene a dare rapidamente una risposta.

A un anno di distanza siamo quindi nuovamente chiamati alle urne per delle riduzioni d’imposta a favore di pochi privilegiati. Questi sgravi non andranno a beneficio della classe media o delle piccole medie industrie (Pmi), bensì sono a favore dei ceti più benestanti e di grandi aziende. Per far accettare questi regali fiscali si racconta che un No alla riforma tributaria equivale a far cadere le misure in ambito sociale. Un vera e propria trappola nella quale si vuol far cascare chi andrà a votare. Nessun referendum infatti è stato indetto contro le misure di politica familiare. Per non attuarle il governo ticinese dovrà chiedere al parlamento di rinunciarvi o procrastinare l’entrata in vigore. Una proposta che sarebbe non solo contraddittoria, dal momento che lo stesso governo e le forze politiche ticinesi considerano queste misure come una necessità, ma anche irrispettosa delle cittadine e dei cittadini ticinesi che non hanno lanciato nessun referendum contro le proposte sociali. In tutta la Svizzera ci si muove oramai da qualche anno per rafforzare gli strumenti a favore della conciliabilità tra famiglia e lavoro e per far sì che nel mondo del lavoro le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini. Non è un caso che il parlamento federale ha deciso l’anno scorso di stanziare 100 milioni supplementari per contribuire al finanziamento di progetti volti a rafforzare e ad adeguare l’offerta di posti di custodia dei bambini, milioni di cui beneficeranno anche i Cantoni. Anche il Canton Ticino può infatti permettersi di finanziare misure a favore delle famiglie senza barattarle con sgravi fiscali a vantaggio di pochi!

Sempre per parlar chiaro: misure a favore della conciliabilità tra famiglie e lavoro sono necessarie indipendentemente dalle scelte fiscali. I 52 milioni di minori entrate, compensate in misura solo parziale, mancheranno a Cantone e Comuni e potrebbero essere meglio impiegati per rispondere in misura incisiva e mirata ai bisogni di una grossa fetta della popolazione ticinese. Non è di questi sgravi fiscali che ha bisogno il Canton Ticino. Bensì di misure concrete a favore della classe media e dei giovani in cerca di lavoro, a sostegno degli artigiani e delle Pmi locali strozzati dalla concorrenza di delle grandi aziende e di interventi a favore dei piccoli commerci che arrischiano di chiudere a causa degli affitti esorbitanti.

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Sessione primaverile e #NoBillag – Newsletter https://marinacarobbio.ch/2018/02/25/sessione-primaverile-nobillag-newsletter/ https://marinacarobbio.ch/2018/02/25/sessione-primaverile-nobillag-newsletter/#respond Sun, 25 Feb 2018 16:06:03 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=2569 Trovi qui la mia ultima newsletter. Vuoi riceverla anche tu? Puoi iscriverti qui.  No Billag: una proposta pericolosa per la Svizzera italiana! Gli ultimi sondaggi...

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No Billag: una proposta pericolosa per la Svizzera italiana!

Gli ultimi sondaggi dicono che il fronte dei contrari a No Billag sta avanzando, ma non dobbiamo dare per scontato una vittoria: l’impegno di noi tutti e tutte in queste ultime settimane di campagna è fondamentale! È soprattutto importante che anche in Ticino prevalga il no, rischiando in caso contrario una modifica della cosiddetta chiave di riparto, che garantisce oggigiorno un saldo netto di oltre 188 milioni rispetto a quanto paghiamo di effettivo canone. Dobbiamo parlare con amici ed amiche, condividere articoli e post sul tema, e soprattutto ricordarci di votare.

Assieme possiamo farcela e salvaguardare il servizio pubblico!

Scopri perché voterò NO a No Billag in questo breve video:

 

Concentrazione della ricchezza e sgravi fiscali

Con quasi 10’000 firme abbiamo consegnato qualche settimana fa il referendum contro la riforma fiscale, che prevede 52 milioni di sgravi per i benestanti e le grandi imprese. E questo dovrebbe essere solo il primo pacchetto di sgravi, al quale è già stato annunciato ne seguiranno altri. Contemporaneamente a Berna sta anche iniziando la discussione sulla riforma dell’imposizione delle imprese 4, dopo che la RIE 3 è stata affossata dal popolo un anno fa.

Questi temi toccano una discussione di fondo: che fiscalità e che società vogliamo? Vogliamo che la ricchezza continui a concentrarsi nelle mani di pochi (in Svizzera l’1% possiede il 40% della ricchezza complessiva!) oppure vogliamo ridare più soldi a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese e sgravare fiscalmente il ceto medio?

Il 29 aprile io voterò un chiaro NO alla riforma fiscale!

 

Sessione primaverile: ecco di cosa si parlerà

Domani inizia la sessione primaverile, nella quale ci attendono discussioni su temi interessanti e votazioni importanti. Eccone un riassunto.

È un bilancio in chiaro-scuro quello che sta scaturendo sulla riforma delle prestazioni complementari (PC) dopo l’esame commissionale. Dopo anni di attesa e rivendicazione da parte delle associazioni degli anziani e delle persone con handicap, la riforma conterrà finalmente un aumento degli aiuti per pagare l’affitto per le tali categorie di beneficiari PC a basso reddito (importi massimi riconosciuti per le spese di pigione). Tali prestazioni sono infatti rimaste invariate dal 2001. Da allora gli affitti sono aumentati mediamente del 18% e gli importi massimi per gli affitti riconosciuti nelle PC sono insufficienti per finanziare abitazioni adatte a persone anziane o con handicap. Inoltre, grazie a una proposta della collega socialista Silvia Schenker (BS), i disoccupati più anziani potranno lasciare il proprio avere della previdenza professionale nell’istituto di previdenza del vecchio datore di lavoro e percepire successivamente una rendita. Purtroppo però la maggioranza di centro-destra della commissione del Consiglio nazionale ha deciso di diminuire il contributo della Confederazione per la riduzione dei premi di cassa malati di 75 milioni. Una proposta inaccettabile considerato il continuo aumento dei premi cassa malati che gravano sul bilancio delle economie domestiche e malgrado il fatto che la Confederazione presenta delle eccedenze nei suoi conti. Ecco perché l’iniziativa popolare che lanceremo come PSS per limitare i premi cassa malati al 10% del reddito disponibile dimostra la sua validità ed importanza.
Per tornare alla prestazioni complementari: una valutazione definitiva potrà essere tratta solo dopo la discussione in Consiglio nazionale che avverrà il 14 marzo prossimo. Diverse sono infatti le proposte di minoranza che abbiamo presentato. Prima su tutte quella di non ridurre il contributo della Confederazione per la riduzione dei premi cassa malati. Le prestazioni complementari sono un pilastro importante del nostro sistema sociale per evitare che persone anziane o con handicap finiscano in povertà e permettono di colmare le lacune finanziarie che persistono anche con la percezione della rendita pensionistica o di invalidità.

Durante la sessione primaverile delle camere si discuterà anche di parità salariale sulla base di un progetto presentato dalla Consigliera federale Sommaruga che vuole introdurre dei controlli salariali nelle imprese con più di 50 dipendenti. Un primo passo, ma non ancora sufficiente per combattere le disuguaglianze retributive tra donne e uomini, anche perché in parlamento c’è chi non vuole nemmeno  verifiche nelle imprese con più di 100 dipendenti. Ecco perché è importante mobilitarsi l’8 marzo, partecipando alla manifestazione a Bellinzona alle 18.00. Trovate qui maggiori informazioni. Durante la sessione si parlerà anche altri temi importanti, come La Posta e la vicenda Autopostale SA, dibattito durante il quale si dovrà ribadire che il servizio pubblico non può dipendere da logiche di profitto ma deve garantire un servizio universale a tutta la popolazione.

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Grazie per la vostra attenzione e il vostro sostegno!
Cari saluti,
Marina Carobbio

 

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Garantiamo allo Stato i mezzi per garantire prestazioni e servizi alla popolazione! https://marinacarobbio.ch/2017/12/21/garantiamo-allo-mezzi-garantire-prestazioni-servizi-alla-popolazione/ https://marinacarobbio.ch/2017/12/21/garantiamo-allo-mezzi-garantire-prestazioni-servizi-alla-popolazione/#respond Thu, 21 Dec 2017 15:23:23 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=2435 La redistribuzione della ricchezza e la lotta alle disuguaglianze sono prioritari per noi socialiste e socialisti: la fiscalità deve esserne lo strumento e non indebolire...

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La redistribuzione della ricchezza e la lotta alle disuguaglianze sono prioritari per noi socialiste e socialisti: la fiscalità deve esserne lo strumento e non indebolire il ruolo dello Stato. Dopo un intenso dibattito e un bell’esercizio di democrazia interna, la conferenza cantonale del PS-Ticino alla quale hanno partecipato numerosi inscritti e simpatizzanti, ha deciso di sostenere i referendum contro gli sgravi fiscali per i ricchi contribuenti e le grandi imprese.

Governo e parlamento hanno infatti presentato un pacchetto di misure fiscali e sociali, che però tocca due riforme distinte. Quella fiscale, contro la quale è stato lanciato il referendum e quella sociale, alla quale hanno contribuito con un lavoro importante e lodevole i rappresentanti socialisti in parlamento. La necessità di rafforzare le misure per conciliare famiglia e lavoro, come gli asili nido, e per sostenere i famigliari curanti sono sempre state priorità per il partito socialista. Il Ticino ha un ritardo da colmare nell’ambito della politica famigliare e queste misure devono essere attivate indipendentemente da misure a carattere fiscale. Sono infatti nell’interesse della società ma anche dell’economia e dei datori di lavoro. Non è infatti un caso che il parlamento federale abbia varato 100 milioni di franchi supplementari per strutture volte a favorire la conciliabilità e che, per far fronte alla carenza di manodopera in alcuni settori, si pensino strategie per favorire la permanenza delle donne nel mondo del lavoro anche dopo la nascita di un figlio. Intendiamoci, per raggiungere la parità tra donne e uomini nel mondo del lavoro (e non solo) e nel lavoro di cura, c’è ancora molto lavoro da fare sia sul piano nazionale che cantonale, sia a livello culturale e queste misure sono un ulteriore tassello ma non sono ancora sufficienti.

Alle cittadine e ai cittadini deve essere data la possibilità di esprimersi su una riforma indipendentemente dall’altra, ossia su quella fiscale tramite il ricorso al referendum se non la si ritiene opportuna e giusta. È infatti sbagliato proporre nel contesto attuale degli sgravi fiscali che faranno mancare entrate a Cantone e comuni e che anticipano parzialmente la riforma sulla fiscalità delle imprese a livello federale, spingendo così l’acceleratore sulla dannosa concorrenza fiscale intercantonale. Oggi più che mai la classe media è tartassata a causa di spese fisse quali i premi cassa malati, i costi per l’alloggio o per i trasporti. Secondo una recente indagine una persona su cinque non riesce a far fronte a spese impreviste superiori ai 2500.-  franchi. I lavori precari aumentano e le persone con bassi redditi, così come chi vive in situazioni di povertà sono una realtà crescente.  A queste persone dobbiamo offrire delle risposte: con la riforma sociale, con altre misure strutturali per combattere il rischio di povertà, con salari minimi dignitosi, con una politica economica che favorisca l’insediamento di aziende con posti di lavoro ad alto valore aggiunto interessate a un servizio pubblico funzionamento piuttosto che a sgravi fiscali.

Mettere l’accento sugli sgravi fiscali significa ridurre le risorse dello Stato, con conseguenti ulteriori tagli alle prestazioni sociali, come avvenuto nel nostro Cantone ancora in un recente passato (un anno fa ci siamo opposti ai tagli ricorrendo a ben tre referendum e su uno di questi il popolo ticinese ci ha dato ragione).

In politica si deve saper costruire delle alleanze. Personalmente l’ho sempre fatto, ma non a qualsiasi prezzo. Il popolo svizzero e il 49% dei votanti ticinesi hanno detto di no alla riforma III dell’imposizione delle imprese che prevedeva importanti sgravi fiscali alle holding. Il risicato sì del Ticino non deve essere visto come un lasciapassare per ulteriori misure di riduzioni d’imposte per i più abbienti e le grandi società, con un primo pacchetto al quale come già annunciato se ne vogliono far seguire altri, ma piuttosto un segnale che la strada da intraprendere deve essere quella di una fiscalità equilibrata che dia i mezzi allo Stato per svolgere i compiti a cui è chiamato e garantire prestazioni e servizi alla popolazione.

Potete firmare qui il referendum. 

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Newsletter dicembre 2016 https://marinacarobbio.ch/2016/12/26/newsletter-dicembre-2016/ https://marinacarobbio.ch/2016/12/26/newsletter-dicembre-2016/#respond Mon, 26 Dec 2016 20:42:44 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=1535 Care amiche, cari amici, conoscenti e lettori, è passato molto tempo dall’ultima volta che vi ho inviato una newsletter. Presa tra gli impegni politici e...

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Care amiche, cari amici, conoscenti e lettori,

è passato molto tempo dall’ultima volta che vi ho inviato una newsletter. Presa tra gli impegni politici e parlamentari, tra le campagne di votazione – come quella sull’iniziativa AVS plus – e le attività in diverse associazioni e movimenti, ho tralasciato l’utilizzo di questa forma di comunicazione privilegiandone altre, e, soprattutto, il dialogo diretto con le persone interessate alla mia attività politica. Sul finire di questo 2016 e con l’arrivo delle festività colgo quindi l’occasione sia per augurarvi buone feste che per darvi alcune informazioni che ci condurranno rapidamente nel 2017. Anno che, speriamo, ci permetterà di rafforzare la solidarietà e la giustizia sociale. Un passo in questa direzione sono i quattro referendum sui quali voteremo il prossimo 12 febbraio.

Riforma fiscale delle imprese III

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È necessario respingere la riforma fiscale delle imprese III, che, nell’ambito della soppressione dei privilegi fiscali delle società a statuto speciale, holding e società miste, introduce nuove scappatoie fiscali per le imprese e che porterà ad un’importante perdita di gettito fiscale per gli enti pubblici. È altrettanto impellente opporci ai tagli nel settore della socialità e della giustizia, decisi dalla maggiorana di destra del Gran Consiglio ticinese. I temi posti in votazione a livello federale e cantonale rispecchiano le due facce della stessa medaglia: dapprima si riducono le entrate dello Stato con sgravi fiscali alle grandi aziende e ai loro azionisti, e di seguito si taglia sui sevizi e sulle prestazioni alla popolazione. I “20 milioni per la socialità”, promessi dal presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli in occasione del lancio della sua campagna a favore della riforma fiscale sono uno specchietto per le allodole: da un alto si taglia sul sociale, dall’altro si promettono aiuti! Troverete più informazioni su queste importanti votazioni sulla mia pagina web www.marinacarobbio.ch e sul sito www.appello-ceto-medio.ch.

Il lavoro parlamentare, ma non solo

Su proposta del Gruppo socialista alle Camere federali, il 28 novembre scorso il parlamento mi ha designata quale seconda vicepresidente del Consiglio nazionale. Ciò significa che, verosimilmente, diventerò presidente nel 2019. Sono onorata di questa scelta e porterò avanti questo incarico con passione, impegno e con la volontà di gestire al meglio i lavori parlamentari. Sarà per me anche l’occasione per costruire ponti, non solo tra le diverse regioni linguistiche e culturali svizzere, ma anche tra gli abitanti del nostro paese, siano essi svizzeri, residenti, stranieri, migranti o persone escluse dalla società. La Svizzera ha bisogno di coesione sociale, di solidarietà e apertura.

Il 19 novembre, dopo sei anni, ho lasciato la presidenza dell’Associazione Svizzera degli inquilini, passando il timone al Consigliere nazionale Carlo Sommaruga. Sono stati anni molto intensi, durante i quali, abbiamo creato una nuova associazione a livello nazionale in grado di difendere gli interessi e i diritti degli inquilini. In questi anni mi sono confrontata con i problemi di molte economie domestiche. L’alloggio è, infatti, assieme ai premi cassa malati la voce di spesa principale e contribuisce in modo significativo all’erosione del reddito disponibile delle famiglie. Ed è per questo che nel mese di ottobre abbiamo depositato 125’000 firme per l’iniziativa popolare a favore degli alloggi a pigione moderata.

Per quanto riguarda la sanità, mi impegno a combattere i processi di liberalizzazione e privatizzazione che fanno aumentare i costi, senza migliorare la qualità delle cure. La sanità è un bene pubblico e come tale va difeso. Per bloccare l’esplosione dei premi e contenere l’aumento dei costi sanitari è necessario attivarsi non solo con delle proposte in parlamento, ma anche riflettere sulla necessità di ricorrere nuovamente al voto popolare.

La scrittrice Michela Murgia nel suo ultimo libro “il futuro interiore” parla della necessità di definire un nuovo concetto di cittadinanza. Una riflessione attuale, urgente, che potrebbe essere fatta qui da noi partendo dal dibattito sulla proposta per una naturalizzazione agevolata per gli stranieri di terza generazione, anch’essa in votazione il prossimo 12 febbraio, che vi invito a sostenere.

Il lavoro politico è un lavoro di gruppo che ha bisogno di una rete di persone e che deve saper coniugare l’attività sul territorio e nei movimenti con quella istituzionale. Nel 2017 avrò quindi bisogno delle vostre idee e del vostro sostegno per portare avanti le proposte per una società più equa e solidale.

Interpretando Michela Murgia, vi faccio i miei auguri di Buone Feste e per un 2017 capace di creare le condizioni affinché sia “cittadino chi vuol esserlo e chi si impegna per il futuro condiviso.”

Marina Carobbio

Lumino, 23 dicembre 2016

 

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Basta ai privilegi fiscali dei milionari (Abolizione dell’imposizione forfettaria) https://marinacarobbio.ch/2014/11/11/basta-ai-privilegi-fiscali-dei-milionari-abolizione-dellimposizione-forfettaria/ https://marinacarobbio.ch/2014/11/11/basta-ai-privilegi-fiscali-dei-milionari-abolizione-dellimposizione-forfettaria/#comments Tue, 11 Nov 2014 13:35:53 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=723 Iniziativa popolare – Intervento in Consiglio nazionale del 6 maggio 2014 Oggi la questione da porsi è se il privilegio fiscale di cui beneficiano ricchi stranieri...

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Iniziativa popolare – Intervento in Consiglio nazionale del 6 maggio 2014

Oggi la questione da porsi è se il privilegio fiscale di cui beneficiano ricchi stranieri è giustificato e se veramente questo privilegio fiscale è necessario per il nostro Paese. La nostra richiesta di abolire questi privilegi fiscali non è, come sosteneva prima il collega Rusconi, un opposizione viscerale. Se vi siete dati la pena di ascoltare gli argomenti di chi sostiene l’iniziativa vedrete che si basano su argomenti concreti, in particolare sull’equità fiscale dei contribuenti.

In Svizzera ci sono oltre 5600 persone imposte in maniera forfettaria. Sono quindi trattati diversamente da un contribuente tassato in via ordinaria, con una situazione reddituale e patrimoniale analoga. L’imposta forfettaria viola quindi i principi fondanti della giustizia fiscale, tra i quali i più importanti sono il principio generale di uguaglianza e quello della capacità contributiva, ancorati nella Costituzione federale. Ogni persona deve contribuire alle spese dello Stato secondo la capacità economica. Dal punto di vista della parità di trattamento c’è quindi una discriminazione tra queste persone e il resto della popolazione – disparità ammessa anche dalla Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf durante il dibattito su quest’iniziativa al Consiglio degli Stati, come diversi di voi hanno ricordato. La giustificazione secondo la quale questo tipo di privilegio va mantenuto per ragioni economiche perché altrimenti questo tipo di ricchi contribuenti lascerebbe il nostro Paese è discutibile e opinabile, soprattutto alla luce dei fatti. Nel 2009 il canton Zurigo – è stato detto più volte qui – ha abolito l’imposizione forfettaria. Anche altri quattro cantoni l’hanno fatto, sette hanno inasprito le procedure. Ebbene, le entrate dell’imposizione secondo la capacità economica dei ricchi contribuenti che sono rimasti hanno compensato le perdite fiscali dovute a quei contribuenti che se ne sono andati! Ieri la collega Martina Munz ha portato un esempio interessante, quello del canton Sciaffusa, dove addirittura dopo quest’abolizione le entrate fiscali sono aumentate.
Ma è anche molto discutibile l’argomentazione secondo la quale c’è un interesse economico nell’attirare ricchi contribuenti dall’estero perché spendono nel nostro paese – pensiamo alla questione degli immobili! Queste persone acquistano immobili e fanno lievitare i costi dei terreni e degli affitti. Abbiamo veramente interesse ad attirare i ricchi contribuenti dall’estero con queste pratiche fiscali se poi a pagarne le conseguenze sono tutti i cittadini o anche le piccole e medie aziende strozzate dagli aumenti dei costi di queste voci? Non deve essere un’altra la politica fiscale ed economica che dobbiamo portare avanti nell’interesse di tutta la popolazione?
Proprio oggi il Parlamento cantonale ticinese terrà una discussione analoga sull’abolizione dell’imposta forfettaria. Il canton Ticino aveva deciso di aumentare il dispendio minimo imponibile allineandosi alla Confederazione, ma non ha finora inasprito ulteriormente la procedura. Proprio il caso del mio cantone dimostra i disastri di una politica fiscale che ha giocato per anni al ribasso. Sarebbe molto più interessante, per il nostro cantone come per gli altri, avere contribuenti che contribuiscono veramente con il loro lavoro alla produttività e al benessere del nostro Paese.
Questi casi dimostrano anche come  la politica fiscale dovrebbe essere tesa ad attirare persone che investono nel tessuto economico del nostro Paese per permettere realmente alle zone più in difficoltà di uscire dalle difficoltà finanziarie ma anche dalle difficoltà sociali – in cui per esempio si trova il mio cantone. Che proprio oggi in Gran Consiglio in Ticino come in altre occasioni in altri cantoni si discuta di abolire l’imposizione forfettaria, dimostra come il tema della disparità di trattamento tra contribuenti sia sentito. Vuol dire discutere anche di concorrenza fiscale tra i cantoni – perché le procedure sono assai diverse da cantone a cantone ma anche poco trasparenti in particolare sui criteri di ottenimento dell’imposizione forfettaria – perché è necessario avere un’uniformità che va appunto in direzione della richiesta contenuta nell’iniziativa di abolire questo privilegio fiscale. Dei forfait fiscali ne approfitta chi non lavora e chi non produce reddito. La questione posta dall’iniziativa è quindi una questione di giustizia fiscale. Vi invito quindi a sostenere l’iniziativa.

L'articolo Basta ai privilegi fiscali dei milionari (Abolizione dell’imposizione forfettaria) proviene da Marina Carobbio Guscetti.

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E’ giusto che i ricchi stranieri possono beneficiare di privilegi fiscali ed essere tassati diversamente e in maniera più vantaggiosa rispetto agli altri contribuenti con una situazione di reddito e patrimonio analoga che sono invece tassati in via ordinaria? E’ accettabile che i milionari stranieri che decidono di vivere in Svizzera possano fare degli accordi con le autorità fiscale per pagare meno imposte rispetto alla maggioranza dei contribuenti? No, questo sistema noto anche come imposizione globale secondo il dispendio per i cittadini esteri, è tutt’altro che equo e giusto, perché viola i principi fondanti della giustizia fiscale, secondo i quali ogni persona deve contribuire alle spese dello Stato secondo la capacità economica e deve quindi essere tassato di conseguenza. Dal punto di vista della parità di trattamento tra i cosiddetti globalisti e la maggioranza dei contribuenti c’è infatti un’evidente discriminazione. Invece di pagare le imposte come tutti gli altri contribuenti (sul reddito e sulla sostanza), il globalista paga un fisso sulla base del dispendio, ovvero delle spese annuali, corrispondenti al tenore di vita del contribuente e delle persone che vivono in Svizzera a suo carico. Dalla base imponibile sono esclusi i redditi conseguiti all’estero – che il globalista non ha l’obbligo di dichiarare – così come la sostanza detenuta all’estero. Nel 2009 il Canton Zurigo – così come altri quattro cantoni – ha abolito l’imposizione forfettaria. Ebbene, nel Canton Zurigo le entrate fiscali dell’imposizione secondo la capacità economica dei ricchi contribuenti che sono rimasti (tassati dunque in maniera ordinaria e non privilegiata) hanno compensato le perdite fiscali dovute a quei contribuenti che hanno lasciato il Cantone per ragioni fiscali.  Nel Canton Sciaffusa addirittura dopo l’abolizione dell’imposta forfettaria le entrate sono aumentate. Sostenere che, con l’abolizione dell’imposta forfettaria, tutti i globalisti lasceranno la Svizzera è falso. Una parte di coloro che beneficiano di questi privilegi rimarranno comunque in Svizzera per via dei servizi e del grado di sicurezza che il nostro paese offre loro.  Solo pochi possono beneficiare di quel privilegio che è l’imposta forfettaria, ma a pagarne le spese a causa delle minori entrare per l’ente pubblico è la maggioranza della popolazione. Abolire quel privilegio fiscale che è l’imposta forfettaria tassando invece in maniera ordinaria i ricchi stranieri, porterebbe a un sistema fiscale più giusto, meno arbitrario e, grazie a più entrate fiscali, a vantaggio di tutti.

Marina Carobbio Guscetti: Giornale del popolo 10.11.2014. 

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