AVS – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch Benvenuti, Herzlich Willkommen, Bienvenue Sat, 16 Oct 2021 08:32:53 +0000 it-IT hourly 1 https://marinacarobbio.ch/wp-content/uploads/sites/4/2017/05/cropped-logo-PS-32x32.png AVS – Marina Carobbio Guscetti https://marinacarobbio.ch 32 32 Clima, solidarietà e inclusione – Newsletter https://marinacarobbio.ch/2021/06/02/clima-solidarieta-e-inclusione-newsletter/ https://marinacarobbio.ch/2021/06/02/clima-solidarieta-e-inclusione-newsletter/#respond Wed, 02 Jun 2021 13:27:44 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4850 Buongiorno, oggi il Consiglio degli Stati ha deciso di abolire l’imposta di bollo, seguendo così la decisione presa dalla maggioranza borghese del Consiglio nazionale. Il Partito...

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Buongiorno,

oggi il Consiglio degli Stati ha deciso di abolire l’imposta di bollo, seguendo così la decisione presa dalla maggioranza borghese del Consiglio nazionale. Il Partito Socialista lancerà il referendum contro questo nuovo regalo fiscale. Non è infatti il momento per ridurre le entrate dello Stato a vantaggio di banche, assicurazioni e grandi imprese. È invece necessario disporre dei mezzi finanziari sufficienti per affrontare le sfide sociali, economiche ed ecologiche.

Tra i molti temi in trattazione durante questa sessione delle camere federali, ci sarà pure l’iniziativa popolare “contro l’esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili” (la cosiddetta iniziativa di Correzione, lanciata dopo che il Consiglio federale aveva deciso di allentare i criteri per l’esportazione di armi) e il relativo controprogetto indiretto che saranno discussi al Consiglio degli Stati. Vi aggiornerò su questo e altri temi tramite i miei canali social.
La prossima settimana discuteremo pure un mio postulato, che il Consiglio federale invita ad approvare e che chiede la piena partecipazione alla vita politica e pubblica delle persone con disabilità intellettiva (oggetto 21.3296).

Da Berna è difficile non pensare a quanto accaduto a Lugano lo scorso fine settimana: le immagini delle ruspe che demoliscono gran parte dell’ex Macello sono ancora davanti agli occhi di tutti noi. Si è trattato di un intervento sproporzionato che ha visto la forza e le ruspe anteposte alla continuazione del dialogo. Una sconfitta per l’intera società. Giustamente sono stati chiesti chiarimenti nelle sedi istituzionali, ma è anche giunto il momento che si trovi finalmente una sede confacente all’autogestione anche in Ticino.

L’importanza dei sette temi in votazione il prossimo 13 giugno 

La popolazione svizzera sarà chiamata ad esprimersi il prossimo 13 giugno su cinque temi federali, ai quali se ne aggiungono due cantonali per le/i ticinesi.
Si tratta di temi che rivestono un’importanza chiave per il futuro del nostro Paese e anche per quello del pianeta. Se non avete ancora votato è il momento di farlo e di convincere altre persone ad andare a votare.

Sì alla Legge sul CO2
Questa Legge rappresenta il primo doveroso passo della Svizzera nella lotta ai cambiamenti climatici: ha come obiettivo quello di proteggere tutte e tutti noi dagli effetti dannosi dei cambiamenti climatici. Non possiamo continuare a far ricadere sulle generazioni future il costo delle scelte odierne. Un No a questa legge sarebbe la vittoria della lobby del petrolio e vanificherebbe gli sforzi necessari per affrontare la crisi climatica! Leggi il mio articolo qui. Per ulteriori informazioni clicca qui.

Sì all’Iniziativa popolare «Per una Svizzera senza pesticidi sintetici»
L’iniziativa chiede che l’uso di pesticidi sintetici sia vietato, tra gli altri, nella produzione agricola e nella trasformazione di prodotti agricoli, cosi come l’importazione di prodotti alimentari contenenti pesticidi sintetici o che sono stati prodotti utilizzandoli. Anche piccole concentrazioni di questi pesticidi hanno un impatto nocivo sulla salute. Nel contempo si svilupperà la ricerca scientifica per sistemi di produzione alternativi non dannosi per l’ambiente e la salute umana. Trovi qui maggiori informazioni.

Sì all’Iniziativa popolare per acqua potabile pulita e cibo sano
L’iniziativa in oggetto vuole una produzione alimentare senza pesticidi. Naturalmente, gli agricoltori non saranno lasciati soli! Formazione, aiuti e investimenti verranno in loro aiuto per far sì che l’agricoltura svizzera rimanga di altro livello, all’avanguardia e rispettosa dell’ambiente. L’acqua è un bene che diventa sempre più prezioso, per quanto possibile è nostro compito proteggerlo dall’inquinamento provocato dall’uomo. La nostra salute potrà unicamente trarne vantaggi. Per ulteriori informazioni clicca qui.

Sì alla Legge COVID-19
La Legge prevede misure di sostegno all’economia per tutti coloro che sono direttamente o indirettamente toccati dalla crisi, quali ad esempio il settore alberghiero, la ristorazione e la cultura. Il PS si è attivamente impegnato perché nella Legge siano presenti diverse misure a sostegno di tutte le categorie che stanno soffrendo a causa della pandemia. La legge è solidale e necessaria.
Puoi leggere qui il mio articolo apparso sul numero di PS-CH (maggio 2021).

No alla Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT)
Questa Legge sacrifica lo stato di diritto e la protezione dei diritti dell’uomo alla lotta contro il terrorismo. Purtroppo, non apporterà alcun beneficio supplementare in materia di sicurezza. La Legge in oggetto cancellerà di fatto la presunzione di innocenza, inoltre anche i minorenni potranno essere incarcerati senza una decisione in giustizia. Clicca qui per maggiori informazioni.

Sì alla sovranità alimentare! – Votazione cantonale (TI)
Inserire la sovranità alimentare nella Costituzione del nostro Cantone, permetterà di promuovere l’occupazione nel ramo agricolo e di sostenere la produzione di alimenti locali e sani.

Sì alla legge sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato – Votazione cantonale (TI)
Finalmente i Consiglieri di Stato saranno affiliati all’Istituto di Previdenza del Canton Ticino come i dipendenti pubblici. Ciò permetterà di porre fine a un sistema ingiusto di privilegi e la fine dei vitalizzi. Si tratta di un risparmio milionario a favore di tutta la popolazione ticinese.

Successo della raccolta firme per l’iniziativa per una 13esima mensilità AVS 

Il 28 maggio 2021 sono state consegnate alla Cancelleria federale le 137.550 firme, raccolte a favore dell’iniziativa “Vivere meglio la pensione”. Si tratta di introdurre un supplemento alla rendita AVS equivalente a una tredicesima mensilità. Nonostante il periodo di pandemia, le firme necessarie sono state raggiunte con circa sei mesi di anticipo sulla scadenza ufficiale del termine per la raccolta. Questo dimostra quanto la popolazione svizzera capisca e supporti la necessità di adeguare finalmente le rendite AVS ai costi della vita in maniera solidale. I costi fissi della vita, penso ad esempio ai premi delle casse malati e agli affitti, non fanno che aumentare. Arrivare a fine mese, anche se si dispone del secondo pilastro, è sempre più difficile. Non dimentichiamoci inoltre che molte donne non dispongono del secondo pilastro e che in più le loro rendite sono spesso inferiori a quelle degli uomini in quanto hanno percepito salari inferiori e/o hanno esercitato un lavoro a tempo parziale. Quasi l’11% delle donne devono richiedere prestazioni complementari quando vanno in pensione per far quadrare i conti. Assicurarci che tutte e tutti possiamo e potremo vivere una vecchiaia dignitosa dopo una vita passata a contribuire attivamente al successo dell’economia svizzera è fondamentale, solidale ed equo. Purtroppo non è quanto sta succedendo con la riforma AVS 21 che si sta delineando in parlamento. Per contrastare questi attacchi al 1. pilastro l’iniziativa per una 13. AVS diventa centrale.
Puoi leggere il mio intervento al momento della consegna delle firme qui.

Per il 9 giugno vi propongo la 3. diretta streaming via la mia pagina Facebook @mcarobbio per parlare dei temi della sessione e non solo. Vorrei infatti trattare con voi temi di genere e d’inclusione. Volentieri risponderò alle vostre domande che potete scrivermi sulla pagina dell’evento in Facebook o inviarmi tramite la mia pagina web.

Puoi avere più informazioni sulla mia attività seguendomi sui social o visitando il mio sito web. Sono sempre a disposizione per sentire le vostre opinioni.

Cari saluti,
Marina

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Discorso – Consegna firme per l’Iniziativa per una 13esima mensilità AVS https://marinacarobbio.ch/2021/06/02/discorso-consegna-firme-per-liniziativa-per-una-13esima-mensilita-avs/ https://marinacarobbio.ch/2021/06/02/discorso-consegna-firme-per-liniziativa-per-una-13esima-mensilita-avs/#respond Wed, 02 Jun 2021 08:57:42 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4844     Gentili signore, egregi signori, l’iniziativa popolare “Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS” è stata lanciata poco più di un...

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Gentili signore, egregi signori,

l’iniziativa popolare “Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS” è stata lanciata poco più di un anno fa e siamo riuniti qui oggi per la consegna delle firme raccolte alla Cancellaria federale. I promotori dell’iniziativa avevano deciso della necessità di introdurre un supplemento alla rendita AVS senza immaginarsi lo scenario della pandemia e delle difficoltà economiche che essa avrebbe creato in Svizzera e nel mondo. La realtà economica che viviamo oggi rende, se possibile, il supplemento alla rendita AVS equivalente a una tredicesima mensilità ancora più giusto e urgente.

Questa iniziativa è importante per adeguare finalmente le rendite AVS ai costi della vita contemporanea. Non possiamo ignorare che i costi fissi ai quali siamo tutti confrontati siano sempre maggiori. Penso, tra gli altri, agli affitti e ai premi delle casse malati. Nel mentre, ad oggi, la metà dei nuovi pensionati e delle nuove pensionate deve arrivare a fine mese con meno di 3’600 franchi.[1] Particolarmente preoccupante è anche la situazione di molte donne che ricevono ancora meno di quanto esposto in precedenza poiché non hanno il secondo pilastro. Anche quando dispongono del secondo pilastro, le rendite delle donne sono spesso inferiori a quelle degli uomini in quanto hanno esercitato lavori a tempo parziale e/o hanno ricevuto salari inferiori a quelli della loro controparte maschile. Inoltre, la maggior parte del lavoro non retribuito è svolto dalle donne. È corretto sottolineare che “non retribuito” non significa che questo tipo di lavoro non sia fondamentale per il buon funzionamento della società. Purtroppo, tutti questi elementi fanno sì che quasi l’11% di tutte le donne devono richiedere prestazioni complementari quando vanno in pensione per far quadrare i conti. Aggiungiamo pure a questo fatto che in parlamento si sta delineando una riforma AVS 21 che si effettuerà principalmente sulle spalle delle donne.

La pandemia ci ha mostrato che solo agendo di concerto possiamo assicurare un presente e un futuro sereni e prosperi al nostro Paese; e di conseguenza anche a noi. Ci ha inoltre resi attenti all’importanza di molte professioni dove attualmente i salari sono bassi. Penso a infermieri, venditori, autisti, addetti alle pulizie, … e l’elenco è ancora lungo. Sottolineo che spesso in queste categorie la maggior parte dei lavoratori è donne. Grazie al loro impegno siamo stati in grado di fronteggiare la pandemia. Come possiamo battere le mani per ringraziarli mentre sono al lavoro e non fare nulla per assicurarci che nella vecchiaia possano vivere dignitosamente? L’iniziativa popolare che consegniamo oggi è una delle vie da percorrere assieme per rimediare a queste ingiustizie.

Una società e uno Stato solidali non dovrebbero permettere che coloro che per tutta la loro vita hanno contribuito al successo dell’economia svizzera siano lasciati in situazione di precarietà e di povertà una volta usciti dal mercato del lavoro per motivi di età. Esistono soluzioni finanziabili per fare in modo che ognuno di noi possa vivere una vecchiaia serena. Non possiamo dimenticare che la pensione è un argomento che ci riguarda tutte e tutti. C’è chi vi è confrontato già ora mentre gli altri lo saranno in futuro. L’AVS è l’assicurazione sociale più sociale. Rafforzarla è anche nell’interesse delle nuove generazioni, che hanno sempre più lavori precari che si ripercuotono negativamente anche sui loro averi di vecchiaia.

Rafforzare la solidarietà fra le generazioni non può che andare a favore di tutta la società.

Per questi motivi mi batto in parlamento per una riforma AVS 21 che sia giusta ed equa e per sostenere l’iniziativa popolare per una 13esima mensilità AVS.

Discorso pronunciato in occasione della consegna delle firme a favore dell’Iniziativa alla Cancelleria federale il 28 maggio 2021

[1] https://www.unia.ch/it/campagne/avs-x13

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AVS21 – Un attacco frontale alle donne https://marinacarobbio.ch/2021/02/02/avs21-un-attacco-frontale-alle-donne/ https://marinacarobbio.ch/2021/02/02/avs21-un-attacco-frontale-alle-donne/#respond Tue, 02 Feb 2021 11:09:13 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4739 L’AVS è la nostra più importante assicurazione sociale, che non solo va difesa bensì anche rafforzata per garantire a tutte e tutti una vecchiaia dignitosa....

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L’AVS è la nostra più importante assicurazione sociale, che non solo va difesa bensì anche rafforzata per garantire a tutte e tutti una vecchiaia dignitosa. Per molte persone infatti le rendite pensionistiche non sono più sufficienti: oggi la rendita AVS ammonta a un massimo di 2’370 franchi al mese. La metà di coloro che sono andati in pensione nel 2018 si deve accontentare di meno di 1’772 franchi al mese di rendita AVS. Il reddito di tutte coppie di più di 65 anni è costituito dal 50% delle rendite AVS. Per le persone sole, l’AVS tende ad essere ancora più fondamentale.

La riforma AVS21 della quale si sta discutendo in parlamento deve essere quindi vista in questo contesto, oltre che tenendo in considerazione che continua a sussistere un divario salariale tra donne e uomini con conseguenti svantaggiati a livello di pensione per le donne. Donne che svolgono ancora due terzi del lavoro non retribuito e le cui rendite pensionistiche sono di oltre il 30% più basse di quelle degli uomini. Un terzo delle donne in pensione non ha accesso al 2. pilastro e coloro che lo ricevono, hanno in media il 40% in meno di pensione rispetto agli uomini e sono due volte più dipendenti dalle prestazioni complementari.

A tutto ciò si aggiunge una recessione economica con tutte le sue gravi conseguenze sociali. La crisi colpirà particolarmente le donne, che più frequentemente svolgono lavori precari, hanno redditi più bassi e lavorano a tempo parziale.

Nonostante tutto ciò la maggioranza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del consiglio degli Stati ha deciso a favore di una riforma sulle spalle delle donne, che saranno penalizzate per ben tre volte: con l’innalzamento del l’età di pensionamento, con misure di compensazione insufficienti e riducendo la possibilità di pensionamento anticipato di due anni rispetto a quanto previsto dal Consiglio federale. Quanto proposto dalla maggioranza commissionale e che sarà discusso nel plenum del Consiglio degli Stati a marzo è inaccettabile. È necessaria una riforma dell’AVS che migliori realmente le reddite pensionistiche della popolazione e che non sia a scapito delle donne!

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Il rafforzamento dell’AVS e il patto tra le generazioni https://marinacarobbio.ch/2019/10/17/il-rafforzamento-dellavs-e-il-patto-tra-le-generazioni/ https://marinacarobbio.ch/2019/10/17/il-rafforzamento-dellavs-e-il-patto-tra-le-generazioni/#comments Thu, 17 Oct 2019 07:10:55 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=4263 Spesso lo dimentichiamo perciò è bene ribadirlo: l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), non è solo il pilastro centrale della previdenza sociale svizzera, ma anche la...

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Spesso lo dimentichiamo perciò è bene ribadirlo: l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), non è solo il pilastro centrale della previdenza sociale svizzera, ma anche la maggiore conquista sociale del nostro Paese. Ecco perché l’AVS deve essere rafforzata. Perché è un vero e proprio meccanismo di ridistribuzione solidale ed anche perché è il garante di un patto intergenerazionale.

A maggior ragione dato che i continui aumenti dei premi delle casse malati e degli affitti pesano sempre di più sui pensionati, le cui rendite effettive non sono aumentate negli ultimi anni. Anzi, per molti sono addirittura diminuite per effetto della riduzione del tasso di conversione del secondo pilastro. Stando ad un’analisi realizzata recentemente da una grande banca, poi, nel 2040 la rendita AVS sommata a quella della cassa pensione rappresenteranno il 45 per cento dell’ultimo salario, mentre attualmente raggiungono il 57 per cento dell’ultimo stipendio.

Certo, l’AVS si confronta con un periodo finanziariamente difficile, ma comunque limitato nel tempo, innescato dal pensionamento della cosiddetta generazione del baby boom: i nati nel periodo della ripresa economica iniziato dopo la Seconda guerra mondiale. Così, anche per effetto della riduzione delle nascite a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta dello scorso millennio, ci sono meno giovani a versare i contributi ai quali l’AVS attinge per versare le rendite alle persone anziane. Le cifre presentate dal Consiglio federale per illustrare la riforma AVS 2021 stimano in circa 26 miliardi di franchi il fabbisogno per garantire il livello delle prestazioni e l’equilibrio finanziario dell’assicurazione fino al 2030. Sostanzialmente sono tutti concordi sul fatto che è necessario intervenire per salvaguardare questa importante conquista sociale. Sul come intervenire però, le opinioni non solo sono diverse, ma anche contrastanti.

Innanzitutto quella che il Consiglio federale definisce «armonizzazione dell’età di riferimento» per le donne altro non è che l’innalzamento dell’età di pensionamento per le donne a 65 anni. Proposta non accettabile almeno non fino a quando non sarà raggiunta la parità salariale. Non si può e non si deve infatti dimenticare che, oggi come oggi, le donne sono già penalizzate a livello pensionistico rispetto agli uomini: un salario più basso corrisponde infatti ad una rendita inferiore (cifre alla mano, le donne riscuotono rendite inferiori del 37 per cento rispetto agli uomini). Inoltre spesso chi lavora a tempo parziale non raggiunge la soglia minima per accedere al secondo pilastro.

È vero che il progetto di revisione dell’AVS propone delle misure di compensazione, ma è altrettanto vero che queste misure copriranno solo all’incirca un terzo di quanto invece dovranno pagare le donne in termini di minori pensioni con un anno di rendita AVS in meno. Insomma, il risanamento dell’AVS peserebbe soprattutto sulle spalle delle donne.

Senza dimenticare un aspetto che per il momento è ancora sottaciuto, ma che si sta già facendo largo in alcuni partiti: l’aumento a 65 anni dell’età di pensionamento per le donne, non è che il primo passo verso un aumento generalizzato dell’età di pensionamento a 66 anni (come propongono per esempio i giovani del PLR) oppure a 67 anni (come indicano molti candidati di centrodestra rispondendo al questionario di smartvote). Una proposta di prolungare di uno o due anni l’età lavorativa che appare insensata in un momento come quello attuale, nel quale la digitalizzazione di diversi settori professionali si traduce in una maggiore automatizzazione delle attività lavorative e, di riflesso, in una diminuzione dei posti di lavoro.

Una misura essenziale per garantire a lungo termine il finanziamento dell’AVS è favorire l’accesso delle donne al mondo del lavoro, mettendo in atto tutto ciò che deve essere fatto per migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro e la ridistribuzione del lavoro di cura dei figli e dei lavori domestici. Questo significa infatti, a maggior ragione con dei salari parificati a quelli degli uomini, anche garantire più contributi nelle casse dell’AVS. Un mondo del lavoro paritario è quindi un modo per garantire l’AVS e il patto intergenerazionale anche in futuro.

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Due NO per i nostri diritti – Newsletter https://marinacarobbio.ch/2018/11/02/due-no-per-i-nostri-diritti-newsletter/ https://marinacarobbio.ch/2018/11/02/due-no-per-i-nostri-diritti-newsletter/#comments Fri, 02 Nov 2018 14:45:52 +0000 https://marinacarobbio.ch/?p=3044 Buongiorno, Trovate in questa newsletter informazioni sulla mia attività politica. Buona lettura!     Due NO per salvaguardare i diritti! Ciò che accomuna le votazioni...

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Buongiorno,

Trovate in questa newsletter informazioni sulla mia attività politica. Buona lettura!
 

 

Due NO per salvaguardare i diritti!

Ciò che accomuna le votazioni del prossimo 25 novembre prossimo è la messa in discussione dei diritti dei cittadini e delle cittadine, dando più poteri ad organismi esterni come le assicurazioni private o diminuendo le possibilità di far valere i loro diritti alla corte europea dei diritti umani. Trovate qui un breve testo in cui spiego perché votare NO a queste due pericolose iniziative.

Soprattutto nel caso dell’iniziativa per l’autodeterminazione dell’UDC e della Lega il risultato rischia di essere estremamente tirato. Ogni voto conta per difendere i diritti umani e la CEDU: vota NO e convinci i tuoi amici a fare lo stesso! Trovi qui maggiori informazioni sull’iniziativa.

 

 

Aumento dei premi: così non va!

Ogni anno è la stessa notizia: i premi di cassa malati aumentano ancora una volta. Questa volta gli aumenti medi sono del 1.2% in Svizzera, del 2.5% in Ticino, addirittura 4% per la categoria adulti. Sempre più economie domestiche, famiglie del ceto medio in primis, fanno fatica a pagare questa spesa crescente. A ciò si aggiunge che la maggioranza borghese nella commissione della sicurezza sociale e della sanità ha  deciso di aumentare le franchigie minime a 500.- franchi e di introdurre dei contratti capestro che obbligano chi sceglie modelli alternativi a non più poter cambiare il tipo di contratto per tre anni. Basta! Non staremo a guardare passivamente l’ennesimo aumento: bisogna agire su due fronti. Da una parte bisogna diminuire a breve termine il peso finanziario che i premi hanno sul budget delle economie domestiche, aumentando i sussidi e limitando i premi al massimo del 10% del reddito disponibile. A tal proposito presenteremo nei prossimi mesi un’iniziativa federale. Secondariamente bisogna contenere i costi, combattendo per esempio la dannosa concorrenza tra gli ospedali oppure regolamentando il settore ambulatoriale.

Per dire basta a una medicina a due velocità, scenderemo in piazza sabato 17 novembre alle ore 16.00 a Bellinzona così come in altre località svizzere. Trovate qui l’evento facebook.

Trovate a questo link il dibattito di “60 minuti” al quale ho partecipato sul tema. Buona visione!

 

Resoconto sessione autunnale

Il sole cala dietro le alpi, una mongolfiera attraversa il cielo: ecco la vista dalla terrazza di palazzo federale l’ultimo giorno della sessione federale. Sono state tre settimane impegnative, con molte decisioni importanti, come la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS. Dopo il NO popolare nel febbraio 2017 alla “riforma fiscale delle imprese 3”,  il Parlamento  ha elaborato una nuova proposta, con l’obiettivo di abolire gli statuti speciali per le holding, dei privilegi fiscali vietati a livello internazionale. La riforma è composta da due parti: una parte fiscale e una legata all’AVS. Nella parte fiscale la maggioranza borghese ha introdotto una serie di nuovi privilegi fiscali, che faranno mancare importanti entrate allo Stato e aumenteranno la dannosa concorrenza fiscale. Dall’altra parte la componente dell’AVS garantisce ulteriori due miliardi annui all’AVS, pagate per metà dai datori di lavoro e in modo proporzionale al proprio reddito. L’AVS, il pilastro più solidale ed equo nel nostro sistema sociale, viene rafforzato. Il fatto che la riforma contenga dei punti negativi e altri positivi, nonché l’unione di due temi in un unico voto popolare in caso di referendum (già annunciato) sia poco democratico, mi hanno spinto ad astenermi durante il voto in Parlamento. La legge è passata ed è in corso un referendum è quindi probabile che andrà al voto popolare l’anno prossimo .
Approvata (per poco! UDC, Lega e PLR contrari) la mozione di Martin Landolt che vuole trasferire la competenza di definire i criteri per le esportazioni di armi dall’amministrazione e dal Consiglio federale al Parlamento. Sarà quindi in futuro possibile fare referendum contro decisioni come la vergognosa proposta di esportare armi in paesi in guerra civile. Prima vittoria, ora speriamo che anche gli Stati seguano la decisione del Consiglio nazionale. Che sia necessaria una politica più restrittiva in materi d’esportazione d’armi lo mostrano anche i recenti coinvolgimenti di ditte svizzere nelle esportazioni di componenti in Arabia Saudita. che a sua volta utilizza in conflitti civili come accade nello Yemen, dove la guerra e l’abbandono da parte della comunità internazionale sta causando migliaia di vittime civili.

La manifestazione per la parità salariale di qualche settimana fa, che ha visto la partecipazione di 20’000 persone, ha portato i suoi frutti: la nuova legge sulla parità è stata approvata in Consiglio nazionale! La versione finale è stata annacquata molto rispetto alla proposta iniziale di Sommaruga, limitando i controlli salariali alle imprese con oltre 100 impiegati e rinunciando a sanzioni in caso di infrazioni. Un passo in avanti, piccolo, ma comunque in avanti. Continuiamo così e soprattutto mettiamo al centro dell’agenda politica il tema della politica di genere e della lotta alle discriminazione legate al sesso! Per raggiungere questi obiettivi infatti, collettivi di donne, sindacati e partiti di sinistra stanno lavorando per uno sciopero delle donne il 14 giugno 2019.

 

 

Trovate più informazioni sulla mia attività politica sulla mia pagina web. Potete anche seguirmi sulla mia pagina facebook, il mio canale twitter o il mio profilo instagram. Contattatemi pure, volentieri rispondo alle vostre domande o raccolgo le vostre idee.

Grazie per la vostra attenzione e il vostro sostegno!

Vi auguro un buon week-end!

Marina Carobbio

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La riforma 2020 e il piano B della destra https://marinacarobbio.ch/2017/09/08/la-riforma-2020-e-il-piano-b-della-destra/ https://marinacarobbio.ch/2017/09/08/la-riforma-2020-e-il-piano-b-della-destra/#respond Fri, 08 Sep 2017 10:06:55 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2288/ Articolo apparso su La Regione il 5.9.2017 A sentirli parlare ai dibattiti sul tema della previdenza vecchiaia, uno potrebbe anche cascarci: PLR e UDC dicono...

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Articolo apparso su La Regione il 5.9.2017

A sentirli parlare ai dibattiti sul tema della previdenza vecchiaia, uno potrebbe anche cascarci: PLR e UDC dicono no alla riforma sulla previdenza vecchiaia perché – così asseriscono – hanno a cuore gli interessi delle donne e dei giovani. Ma se guardiamo la storia di questo compromesso, uscito dalle Camere federali lo scorso mese di marzo, ci accorgiamo presto che così non è. Durante le lunghe trattative son proprio questi partiti che da una parte si sono opposti al miglioramento delle rendite di 70 franchi al mese per i futuri e gli attuali pensionati, e dall’altra hanno proposto interventi politici nonché un aumento automatico dell’età di pensionamento a 67 anni per tutti (e tutte!) combinato con un aumento dell’IVA se il fondo AVS dovesse scendere sotto un certo livello. UDC e PLR, inoltre, ostacolano sistematicamente l’introduzione di misure per garantire la parità alle donne: si oppongono, ad esempio, a controlli più severi nelle aziende affinché applichino la parità salariale o all’aumento dei mezzi finanziari per favorire la conciliabilità tra famiglia e lavoro.

L’aspetto negativo di questa riforma è certamente l’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni, ma in parlamento è stata la sinistra – non certo la destra! – a battersi per il mantenimento a 64 anni.

Ironia della sorte: ora ci tocca sentire proprio dai rappresentanti di questi partiti proferire che la riforma penalizzerebbe le donne. Potrebbe anche far sorridere se il tema non fosse così serio e la posta in gioco così alta: le persone toccate sono molte e le risposte devono essere sinceri, serie ed adeguate.

La riforma 2020 della previdenza vecchiaia è un compromesso che comporta diversi vantaggi per chi ha un salario modesto e per chi lavora a tempo parziale. Per la prima volta da 42 anni ci sarà un aumento sostanziale delle rendite AVS: 840 franchi all’anno per le persone singole e fino a 2’700 franchi per le coppie. Si tratta di un aumento del 6% per chi ha una rendita bassa e del 3% per chi riceve il massimo della rendita AVS. Un miglioramento che andrà a beneficio soprattutto delle donne, visto che 500’000 donne che lavorano hanno diritto solo all’AVS. Combinato con un miglior calcolo del salario assicurato, tutte le persone con un salario situato tra i 21’150 e i 55’000 franchi all’anno potranno migliorare la loro previdenza professionale. Due terzi degli assicurati che si trovano in questa categoria di reddito sono donne, e un po’ più della metà di loro ha un salario inferiore ai 55’000 franchi. Inoltre, grazie all’aumento di 70 franchi, per le donne con un salario inferiore ai 40’000 franchi sarà ancora possibile andare in pensione a 64 anni, senza perdite sulla rendita.

La destra non vuole favorire le donne e i redditi modesti. Non vuole, e su questo aspetto è perlomeno esplicita, un rafforzamento dell’AVS, il pilastro più solidale del nostro sistema pensionistico. Perché diciamolo: rafforzare l’AVS vuol dire rafforzare la solidarietà, ed è nell’interesse del ceto medio e medio-basso. PLR e UDC spingono sul risparmio individuale, favorendo così gli assicuratori privati che hanno tutto l’interesse a stipulare contratti per pacchetti previdenziali che garantiscono loro interessanti guadagni. Ma non solo: il modello portato avanti da PLR e UDC, puntando sul rafforzamento del secondo pilatro a scapito del primo, penalizzerà le giovani generazioni che dovranno pagare contributi salariali ben maggiori per poter disporre di un minimo vitale per la vecchiaia.

Con due Sì alla riforma 2020 della previdenza vecchiaia saranno garantite le rendite AVS almeno fino al 2030, e, soprattutto, sarà bloccato il “piano B” della destra che vuole lo smantellamento dell’AVS, l’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni – ma senza contropartita! – seguito da un aumento generalizzato dell’età di pensionamento a 67 anni per tutti.

 

L'articolo La riforma 2020 e il piano B della destra proviene da Marina Carobbio Guscetti.

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Newsletter “Due SÌ alla PV2020” https://marinacarobbio.ch/2017/08/31/newsletter-due-si-alla-pv2020/ https://marinacarobbio.ch/2017/08/31/newsletter-due-si-alla-pv2020/#respond Thu, 31 Aug 2017 07:42:42 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2283/ Buongiorno, Spesso si sente dire che il sistema pensionistico svizzero con i suoi tre pilastri sia un modello pressoché perfetto, che garantisce a tutti e...

L'articolo Newsletter “Due SÌ alla PV2020” proviene da Marina Carobbio Guscetti.

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Buongiorno,

Spesso si sente dire che il sistema pensionistico svizzero con i suoi tre pilastri sia un modello pressoché perfetto, che garantisce a tutti e tutte una vita dignitosa dopo la pensione. Purtroppo non è così. Anche da noi il fenomeno della povertà nella vecchiaia è diffuso: il 38% delle pensionate e il 19% dei pensionati dispone unicamente dell’AVS durante la vecchiaia. Mentre i costi della vita sono aumentati drasticamente negli ultimi decenni, l’AVS non vede un aumento sostanziale da oltre 42 anni. Queste persone si ritrovano quindi costrette a vivere con una rendita mensile di tra i 1’175 e i 2’350 franchi per persone singole, tra 1’762 e 3’525 per le coppie. La riforma 2020 della previdenza vecchiaia rafforza l’AVS! Scopri altri motivi per cui consiglio di votare SÌ il 24 settembre nell’articolo sottostante.

  •          Per rafforzare l’AVS

La riforma del primo e del secondo pilastro è necessaria poiché, senza contromisure, chi in futuro andrà in pensione dovrà accontentarsi di rendite inferiori a quelle attuali. Con la riforma 2020 questa diminuzione è invece compensata. Oggi, da una parte, l’AVS è confrontata con il raggiungimento della terza età della generazione del «Baby Boom» e, dall’altra parte, le rendite del secondo pilastro diminuiscono a causa dei bassi tassi d’interesse sui mercati finanziari. Infatti, il tasso di conversione applicato da molte casse pensioni è inferiore al 6%. La riforma garantisce le rendite ai pensionati attuali – che non subiranno tagli – e ai pensionati futuri. Quanto scaturito dal parlamento e sul quale si voterà 24 settembre prossimo, è un compromesso che permetterà di garantire le rendite pensionistiche almeno fino al 2030. Come Sinistra avremmo certamente voluto di più, ma è stato è stato importante poter raccogliere una maggioranza in parlamento e fare una riforma in grado di superare anche lo scoglio popolare. Per la prima volta da 42 anni a questa parte si rafforzano le rendite AVS di 840 franchi all’anno per le persone singole e fino a 2’712 franchi per le coppie. Si tratta di un aumento del 6% per chi ha una rendita bassa e del 3% per chi riceve il massimo della rendita AVS.

  •          Per le donne che hanno salari medio-bassi e che lavorano a tempo parziale

Il punto negativo di questa riforma è certamente l’aumento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni, che con il gruppo socialista ho combattuto in parlamento. Complessivamente però la riforma andrà a vantaggio delle donne con salari modesti: grazie all’aumento di 70 franchi mensili di rendita AVS e al miglior calcolo del salario assicurato, la riforma della previdenza vecchiaia farà aumentare le rendite delle donne con salari bassi o che lavorano a tempo parziale.Di fatto tutte le persone con un salario situato tra i 21’150 e i 55’000 franchi all’anno potranno migliorare la loro previdenza professionale. Due terzi degli assicurati che si trovano in questa categoria di reddito sono donne e un po’ più della metà di loro ha un salario inferiore ai 55’000 franchi. Inoltre per le donne con un salario inferiore ai 40’000 sarà possibile andare ancora in pensione a 64 anni senza perdite sulla rendita grazie all’aumento di 70 franchi nell’AVS.

Ciò non toglie che l’approvazione della previdenza vecchiaia 2020 dovrà essere accompagnata da una grande e rapida mobilizzazione di tutte le forze progressiste per colmare la differenza salariale tra donne e uomini che oggi è ancora del 19%. Un rafforzamento del nostro sistema pensionistico accanto al miglioramento dei salari delle donne permetterà a molte di loro di colmare le lacune finanziarie a livello delle loro pensioni.

  •          Per rafforzare la solidarietà tra le generazioni

Garantire il livello delle rendite agli attuali pensionati e ai futuri e stabilizzare il nostro sistema pensionistico, rafforza la solidarietà tra le generazioni. Quella solidarietà è la base dell’AVS, assicurazione che fa pagare i contributi proporzionalmente ai salari ma plafona le rendite per chi è più ricco. Il nostro sistema di previdenza vecchiaia deve garantire infatti la solidarietà tra le persone attive e i pensionati, tra salariati e datori di lavoro, ma anche tra ricchi e meno abbienti.

  •          Contro lo smantellamento dell’AVS

Grazie al meccanismo di finanziamento previsto, la riforma della previdenza vecchiaia permetterà di garantire le rendite e di consolidare l’AVS almeno fino al 2030, e, soprattutto, potrà arginare qualsiasi ulteriore tentativo di un aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni senza contropartita o un aumento generalizzato dell’età di pensionamento a 67 anni e bloccherà chi vuole smantellare l’AVS. Dire di no ora significherebbe spalancare le porte a coloro che già in parlamento hanno tentato di favorire il risparmio individuale a scapito dell’AVS.

 

Nell‘ambito delle mie attività incontro spesso persone con salari bassi le quali beneficeranno particolarmente di un aumento delle rendite AVS. Molte di queste persone sono donne: in Svizzera sono ben 500’000 le donne che pur avendo lavorato hanno diritto solo all’AVS. Un rafforzamento del primo pilastro è un importante passo in avanti per loro. Conosco anche tante persone che hanno redditi medio-bassi e che lavorano a tempo parziale ai quali l’aumento delle rendite AVS, accanto ai miglioramenti previsti nel secondo pilastro, si ripercuoterà positivamente sulle loro rendite pensionistiche. Discuto regolarmente sia con persone già in pensione, sia con giovani da poco nel mondo del lavoro: per tutte e tutti loro ci vuole un sistema pensionistico stabile. La riforma della previdenza garantisce proprio ciò! Vi invito quindi a votare “2x Sì alla previdenza vecchiaia 2020!

 

Trovate molte più informazioni sulla riforma della previdenza vecchiaia nella mia pagina web. Potete anche seguirmi sulla mia pagina facebook o twitter. Contattatemi pure, volentieri rispondo alle vostre domande o raccolgo le vostre idee. Tramite questi mezzi di comunicazione do pure informazioni anche sugli altri oggetti in votazione e su temi di attualità. In particolare vi informerò perché invito a votare NO all’iniziativa «Educhiamo i giovani alla cittadinanza».

 

Grazie per la vostra attenzione e il vostro sostegno

Cari saluti,

Marina Carobbio Guscetti

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Previdenza Vecchiaia 2020: una votazione decisiva https://marinacarobbio.ch/2017/08/29/previdenza-vecchiaia-2020-votazione-decisiva/ https://marinacarobbio.ch/2017/08/29/previdenza-vecchiaia-2020-votazione-decisiva/#respond Tue, 29 Aug 2017 13:45:08 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2273/ Intervista pubblicata nell’attuale numero della rivista del Partito Socialista Svizzera In gioco, con la votazione sulla «Previdenza vecchiaia 2020», c’è il nostro futuro. Un futuro...

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Intervista pubblicata nell’attuale numero della rivista del Partito Socialista Svizzera

In gioco, con la votazione sulla «Previdenza vecchiaia 2020», c’è il nostro futuro. Un futuro che ci riguarda tutte e tutti, giovani e meno giovani. La speranza di vita aumenta, mentre l’invecchiamento della società avanza. Affinché la previdenza vecchiaia continui a rispondere alla mutazione sociale, una riforma è necessaria.

Marina Carobbio, Consigliera nazionale e Vicepresidente del PSS, spiega perché la votazione del 24 settembre sia veramente importante:

Il livello delle rendite pensionistiche si sta già abbassando. In assenza di contromisure adeguate, chi andrà in pensione nei prossimi anni sarà in difficoltà poiché avrà delle rendite inferiori a quelle attuali. Molte casse pensione hanno già ridotto i tassi di conversione a cui va sommato l’aumento dei contributi sul secondo pilastro. Va anche evidenziato che le rendite AVS non seguono l’evoluzione del costo della vita. In più nei prossimi 10-15 anni i cosiddetti “baby-boomer” andranno in pensione e questo causerà una difficoltà transitoria per l’AVS  – e sottolineo transitoria – che dovrà rispondere al pensionamento di più persone.

Con la «Previdenza 2020», le donne andranno in pensione a 65 anni: un tasto dolente.

L’aumento dell’età di pensionamento delle donne è sicuramente l’aspetto più negativo della riforma. D’altro canto con questa riforma sono stati introdotti dei miglioramenti a vantaggio soprattutto delle donne. Oggi le rendite pensionistiche delle donne sono troppo basse: in materia di cassa pensione, le rendite delle donne sono del 63% inferiori a quelle degli uomini. Inoltre il 2° pilastro svantaggia chi lavora a tempo parziale, ovvero le donne, in proporzione molte di più a non lavorare a tempo pieno. La riforma introduce dei miglioramenti che andranno proprio a favore dei redditi medio-bassi e di chi lavora a tempo parziale: l’aumento della rendita annua di 840 franchi, rispettivamente fino a 2’700 franchi per le coppie, o ancora una migliore assicurazione del lavoro a tempo parziale per quanto riguarda la previdenza professionale. Globalmente la «Previdenza 2020» comporta un miglioramento per le donne, grazie all’aumento delle rendite AVS e una migliore previdenza professionale per chi non lavora a tempo pieno. Un esempio: chi ha un reddito annuale di 39’000 franchi vedrà il fatto di andare un anno dopo in pensione interamente compensato da questi miglioramenti.

Se la riforma non dovesse passare, quale rischio corriamo?

L’elemento centrale della riforma, al fine di garantire il livello delle rendite, è il rafforzamento dell’AVS, ovvero l’assicurazione sociale più solidale, più equa ed efficace. Infatti . Questo è il punto cruciale della votazione e la ragione dell’opposizione della destra e dei partiti borghesi alla riforma «Previdenza 2020». La destra non vuole un rafforzamento dell’AVS. I suoi piani prevedono di indebolire l’AVS puntando sull’individualizzazione della previdenza vecchiaia, in particolare il terzo pilatro e i profitti che genera. È noto che la destra vuole portare l’età di pensionamento a 67 anni per tutte e tutti. Dire Sì alla «Previdenza 2020» il 24 settembre è dunque fondamentale per rafforzare l’AVS, garantire il livello delle rendite e impedire che la destra possa realizzare i suoi.

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La riforma 2020: dettagli sulle misure previste https://marinacarobbio.ch/2017/08/19/la-riforma-2020-dettagli-sulle-misure-previste/ https://marinacarobbio.ch/2017/08/19/la-riforma-2020-dettagli-sulle-misure-previste/#respond Sat, 19 Aug 2017 06:55:40 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2245/ Il 24 settembre siamo chiamati a votare sulla riforma della previdenza vecchiaia 2020, un progetto complicato che contiene diversemisure poco conosciute. Voglio quindi presentarvene alcune,...

L'articolo La riforma 2020: dettagli sulle misure previste proviene da Marina Carobbio Guscetti.

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Il 24 settembre siamo chiamati a votare sulla riforma della previdenza vecchiaia 2020, un progetto complicato che contiene diversemisure poco conosciute. Voglio quindi presentarvene alcune, legate alla serie di video che sto pubblicando questi giorni sulla mia pagina facebook.

Premessa: Come funziona il nostro sistema pensionistico?

Prima di spiegare le misure contenute nella riforma voglio presentare brevemente la struttura odierna del nostro sistema pensionistico. Se sei già informata/o passa pure al prossimo paragrafo.

Il nostro sistema pensionistico è organizzato in tre pilastri, con funzioni e finanziamenti diversi.

  • 1. pilastro “AVS”: Dal proprio salario vengono dedotti dei contributi che vanno a finanziare l’AVS, l’assicurazione vecchiaia e superstiti. Il tasso contributivo ammonta al 8.4%, di cui la metà viene dedotta dal tuo salario (quindi ogni 100 franchi che guadagni ne paghi 4.2%), mentre l’altra metà la paga direttamente il tuo datore di lavoro. Trattandosi di un tasso uguale per tutti, più guadagni maggiore sarà il tuo contributo effettivo. Durante la vecchiaia tutti hanno diritto all’AVS. La differenza molto ridotta tra la rendita massima e minima fa sì che l’AVS sia estremamente solidale. Il milionario che ha pagato tanti contributi durante la sua vita riceverà al massimo 2350 franchi di rendita AVS al mese, mentre la rendita minima è di 1175 franchi. Per le coppie sposate il massimo è il 150% di 2350, ossia 3525 franchi mensili. L’AVS ha il compito di garantire il minimo vitale per vivere durante la pensione. Da quarant’anni queste rendite non sono state aumentate: con i costi di vita odierni la somma non è sufficiente per vivere dignitosamente. Per questo si sono introdotte le prestazioni complementari, che spettano unicamente a chi ne ha bisogno. Grazie a queste due misure si è abbassata la povertà nella vecchiaia.
  • 2. pilastro “Previdenza professionale”: Proprio perché l’AVS, anche con le prestazioni complementari, è piuttosto ridotta, c’è la possibilità di ricevere una rendita professionale. La funzione del secondo pilastro è garantire lo standard di vita di cui si godeva prima delle pensione. Tutte le persone che guadagnano almeno 21’150 franchi annui devono pagare un ulteriore contributo nella loro cassa pensione. Durante la vecchiaia riceveranno poi questi soldi risparmiati mese per mese nella forma di una rendita. L’ammontare della rendita è stabilita dal tasso di conversione.
  • 3. pilastro “Previdenza privata”: Il terzo pilastro è completamente volontario. Le persone che guadagnano sufficientemente possono se vogliono mettere da parte una parte dei loro risparmi stipulando un’assicurazione di previdenza privata, deducibile dalle imposte. Anche in questo caso la funzione è garantire una continuità nello standard di vita dopo il pensionamento.

La riforma 2020 propone delle modifiche nel 1. e nel 2. pilastro: scopri quali qua sotto!

 

Misura 1 – Aumento delle rendite AVS

Abbiamo visto che ufficialmente il nostro sistema pensionistico si basa su tre pilastri. Per la maggior parte dei pensionati e delle pensionate l’AVS è però la fonte principale di rendita durante la vecchiaia. Essi non guadagnavo abbastanza per risparmiare nel terzo pilastro e dal secondo ricevono unicamente dei contributi ridotti. Questo vale sopratutto per le donne, che più spesso hanno lavorato unicamente a tempo parziale e a salari inferiori rispetto agli uomini. È quindi fondamentale rafforzare il primo pilastro, come previsto dalla riforma 2020. La previdenza vecchiaia garantisce migliori rendite AVS per i neo pensionati e le neo pensionate aumentando l’AVS di 840 franchi all’anno per le persone singole e 2’712 per le coppie, grazie all’aumento del plafonamento a 155%. La rendita massima per persone singole sarebbe quindi di 2420 franchi, quella minima di 1245 franchi al mese; le coppie sposate riceverebbero invece massimo 3751 franchi mensili.

Si tratta quindi di un aumento medio tra il 3 e il 6% rispetto allo stato attuale, il primo da oltre quarant’anni. Rafforzando l’AVS si garantisce una vecchiaia dignitosa a tutti e tutte, indifferentemente dalle proprie condizioni finanziarie e percorsi professionali!

 

Misura 2 – Vantaggi per chi lavora a tempo parziale

Negli ultimi decenni la società è cambiata e sempre più persone, soprattutto donne, lavorano a tempo parziale. Fino ad oggi il nostro sistema pensionistico non garantisce una copertura adeguata a queste persone: abbiamo infatti visto che si è assicurati nel secondo pilastro solo con un reddito annuale a partire da 21’150 franchi. La riforma 2020 vuole modernizzare la previdenza professionale: grazie a un nuovo sistema di calcolo del salario assicurato ci sarà una migliore copertura per i salari bassi e per chi lavora a tempo parziale.

Assieme all’aumento delle rendite AVS, questo adattamento porterà concreti benefici soprattutto alle donne!

 

Misura 3 – Vantaggi per disoccupati a fine carriera

Nel caso di licenziamento a partire dai 58 anni, la persona disoccupata resta assicurata nella propria cassa pensione, lasciando così intatto il proprio diritto alla rendita durante la vecchiaia. Non vigerà nessun obbligo di attingere ai propri risparmi pensionistici nel secondo pilastro prima del pensionamento ma si avrà diritto alla disoccupazione. Questo non era il caso con la legge vigente fino ad ora.

Misura 4 – LA PV2020 garantisce il finanziamento dell’AVS

A causa del raggiungimento dell’età di pensionamento della generazione del «baby boom» e del tasso di natalità in diminuzione, l’AVS avrà delle difficoltà finanziarie transitorie. Allo stesso tempo continua a ridursi il numero di persone in età lavorativa che con i propri contributi finanza la pensione di un anziano: quando l’AVS fu introdotta erano 6,5 persone per ogni pensionato, mentre oggi sono solo 3,4. La riforma della previdenza vecchiaia cerca di risolvere questo problema assicurando le finanze dell’AVS sulla base di tre solide fonti di finanziamento:

  1. È previsto innanzitutto un finanziamento complementare attraverso l’imposta sul valore aggiunto. In una prima fase essa non viene aumentata; bensì una parte dei suoi introiti viene semplicemente dirottata dall’AI verso l’AVS. In questo modo nell’AVS confluisce un miliardo di franchi in più. L’aumento dell’imposta sul valore aggiunto dall’8,0 all’8,3% avverrà nel 2021 e servirà a garantire le finanze AVS sul lungo termine. Trattandosi nel caso dell’aumento dell’IVA di una modifica costituzionale, essa viene pure sottoposta a votazione popolare. La revisione della previdenza 2020 consiste quindi in due progetti che sono legati tra di loro: la modifica costituzionale per l’aumento dell’IVA e l’adattamento delle varie leggi. Solo con due Sì il 24 settembre la riforma 2020 verrà effettivamente implementata.
  2. L‘aumento dell‘AVS di 840 franchi all‘anno e l‘aumento fino a 2‘712 franchi all‘anno per le coppie è invece finanziato dall‘aumento dei contributi AVS sul salario di 0,3 punti percentuali a partire dal 2021. Di questi la metà, lo 0.15%, è a carico dei lavoratori e delle lavoratrici, mentre l’altra metà ricade sui datori e sulle datrici di lavoro.
  3. La Confederazione continua infine a garantire la copertura del 19,55 per cento dei costi per l‘AVS.

Si tratta quindi di una proposta ragionevole e equa, in grado di assicurare le finanze dell’AVS per il futuro!

 

Misura 5 – Pensionamento progressivo

La previdenza vecchiaia prevede la possibilità del pensionamento progressivo: sarà quindi possibile combinare lavoro a tempo parziale e rendita parziale. In caso di pensionamento anticipato si abbasseranno però i tassi di conversione per la rendita nella previdenza professionale. Se si decide per esempio di andare in pensione a 64 anni il tasso sarà di 4.1% invece di 6.8%. Fino a una rendita AVS di circa 1700 franchi (che corrisponde a un reddito annuale medio di circa 39’000) questa riduzione verrà compensata dall’aumento dell’AVS di 70 franchi mensili.

La riforma rende più flessibile l’età di pensionamento e si adatta così facendo ai bisogni di una società moderna!

Spero di averti aiutata/o a capire meglio la riforma e a vederne i vantaggi previsti: se hai ancora domande scrivimi pure un messaggio privato su facebook oppure usando il modulo di contatto del sito entro il 31 agosto e ti risponderò. 

Cari saluti, Marina

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Dieci anni a Berna https://marinacarobbio.ch/2017/06/07/dieci-anni-berna/ https://marinacarobbio.ch/2017/06/07/dieci-anni-berna/#respond Wed, 07 Jun 2017 08:15:08 +0000 http://marinacarobbio.ch/?p=2165/ Da ormai dieci anni siedo in Consiglio Nazionale, dove ho l’onore di rappresentarvi. Sono stati dieci anni impegnativi, faticosi ma allo stesso tempo pieni di...

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Da ormai dieci anni siedo in Consiglio Nazionale, dove ho l’onore di rappresentarvi. Sono stati dieci anni impegnativi, faticosi ma allo stesso tempo pieni di interessanti esperienze: ho potuto contribuire ad importanti progetti, facendo la mia parte nel rendere la Svizzera e il Ticino più solidali, aperti e democratici. Grazie a tutti e tutte voi per averlo reso possibile. 

In questo breve video trovate un bilancio parziale della mia attività:

Da ormai dieci anni ho l'onore di rappresentarvi in Consiglio nazionale: grazie a tutti e tutte per averlo reso possibile! Ecco un bilancio parziale dei progetti a cui ho contributo.

Posted by Marina Carobbio on Mittwoch, 7. Juni 2017

 

Sono pronta per i prossimi due anni a Berna che mi attendono e poi vediamo cosa prevede il futuro

Cari saluti, Marina

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